Osteoporosi ed esercizio, quali benefici?

Osteoporosi ed esercizio,

quali benefici?

Dottor Manuel Ferretti

(fisioterapista, referente Abruzzo del Gruppo di Interesse Specialistico Geriatrico dell’Associazione Italiana di Fisioterapia)

Con il termine osteoporosi si va a inquadrare una condizione patologica che affligge sistematicamente l’apparato scheletrico umano. Alla base di questa patologia vi è un deterioramento della microarchitettura ossea con perdita della sostanza minerale ad essa associata: questo porta ad un conseguente aumento della fragilità dell’osso favorendo una predisposizione alle fratture.

Questa patologia, prevalente nel sesso femminile, è caratteristica dell’età avanzata anche se vi sono condizioni in cui può svilupparsi anche precocemente; in età avanzata infatti vi sono meccanismi molecolari, che stanno alla base dell’omeostasi del sistema scheletrico, che vanno via via alterandosi: uno di questi è il fine equilibrio che esiste tra apposizione di matrice ossea e riassorbimento.

Nel mantenimento della salute del sistema scheletrico vi sono due elementi cellulari che svolgono un ruolo centrale: gli osteoblasti e gli osteoclasti. I primi hanno il ruolo di apporre matrice ossea mentre i secondi di riassorbirla: da questo si evince come si necessiti un perfetto equilibrio tra le attività dei due organuli affinché sia garantita la salute del sistema scheletrico. Uno squilibrio tra i due è proprio alla base dell’osteoporosi: infatti con l’avanzare dell’età si assiste una progressiva riduzione dell’attività osteoblastica a favore di quella osteoclastica, favorendo così la perdita della massa ossea. A concorrere con tutto ciò vi sono diverse concause come, ad esempio, la familiarità, la riduzione degli estrogeni (menopausa), terapie farmacologiche (chemioterapici), problematiche di tipo nutrizionale (carenza di calcio e/o vitamina D), problematiche tiroidee, fumo e alcool, e infine ridotta attività fisica.

Proprio quest’ultimo fattore di rischio per osteoporosi risulta essere uno dei più importanti dato che, essendo una patologia frequente della popolazione anziana, con il passare degli anni si tende a muoversi sempre meno a discapito della salute dell’organismo. L’associazione tra osteoporosi e inattività fisica è stata evidenziata ormai in numerosi studi scientifici ed è quindi cosa nota; in particolare si è visto come, ad esempio, le fratture di femore siano più numerose in soggetti che conducono uno stile di vita sedentario. Dagli studi è emersa un’altra considerazione importante ovvero che non solo l’esercizio è un fattore preventivo per l’osteoporosi, ma anche in soggetti che già manifestano la malattia osteoporotica fare esercizio fisico contribuisce ad arrestare il processo progressivo di degenerazione ossea.

I meccanismi attraverso i quali l’attività fisica riesce ad avere effetti preventivi e protettivi nell’osteoporosi sono molteplici. Uno dei più importanti è la stimolazione del processo noto come “meccano trasduzione”. Questo termine indica un meccanismo in cui uno stimolo meccanico viene trasdotto in una risposta di tipo biochimico: ciò significa che in seguito a un carico meccanico si ha una “deformazione” ossea, deformazione che viene recepita da alcuni recettori, i quali avvertono lo stress meccanico e attivano delle molecole chiamate integrine. Queste integrine, una volta attivate dalle molecole recettoriali, inviano dei segnali verso il nucleo cellulare, sintetizzando così fattori di crescita che promuovono la salute ossea. Oltre a questo processo, l’attività fisica va a generare una stimolazione continua di quello che è il sistema muscolare. I muscoli sono il motore del sistema di movimento, essi sono parte fondamentale nel meccanismo di contrasto all’osteoporosi: in primis una buona massa muscolare in salute favorisce il movimento e l’attività fisica, ma inoltre un sistema muscolare attivo va a rafforzare e stabilizzare quello che è il sistema scheletrico andando a ridurre il rischio di cadute e di conseguenza di fratture, le quali porterebbero all’inattività, al progredire della patologia osteoporotica ma anche di eventi avversi più gravi.

Con l’avanzare dell’età si ha una riduzione progressiva del tessuto muscolare, dove nei casi più gravi, se associato a malnutrizione, si sfocia nella condizione di cachessia (perdita di massa corporea che non può essere invertita con il nutrimento). L’importanza di un sistema muscolare attivo favorisce un’andatura più sicura e un miglior equilibrio corporeo prevenendo così il rischio di cadute, le quali rappresentano una delle maggiori cause di disabilità della popolazione anziana. Un’attività fisica volta a contrastare l’osteoporosi deve comprendere determinate tipologie di esercizi: in primis esercizi di carico, ovvero esercizi in cui il peso corporeo va a gravare sulla struttura ossea stimolandone l’attività di deposizione di matrice; esercizi di resistenza volti a migliorare il tono-trofismo muscolare e infine esercizi di training propriocettivo e dell’equilibrio i quali migliorano la performance motoria, l’andatura e la sicurezza nel movimento andando così ad abbattere il rischio di cadute con conseguente possibilità di traumi o fratture.

   

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