Lo Scatolone

di Pasquale Sofi

 Un territorio diventa vivibile, sia idealmente che pienamente, se vi si costruiscono abitazioni e si sviluppano reti di trasporto e servizi tali da poter interagire gli uni con gli altri. Le infrastrutture poi lo completano, attribuendogli una specificità, caratterizzandone il paesaggio o modificandolo in armonia con l’ambiente. Fondamentali sono le distribuzioni di servizi di approvvigionamento che coprono richieste specifiche di beni primari, energia, mobilità, informazioni. In tal modo le strutture costituiscono una importante presenza fisica perché interagiscono costantemente con le comunità determinandone la qualità della vita quotidiana. Concepire un tale insieme significa avere rispetto per le persone, il loro lavoro e la loro sicurezza, migliorandone la vita negli aspetti estetici, sociali ed economici. L’innovazione tecnologica sviluppa inoltre la consapevolezza dell’impatto che le opere, grandi o piccole che siano, hanno sull’ambiente e sulle persone in termini di valutazione dei livelli di sostenibilità di costruzioni e di infrastrutture con riferimento anche ai consumi, alle emissioni e all’impatto ambientale nonché alla conservazione nel tempo dei manufatti.

Tutto questo la città di Montesilvano lo ignora. Le opportunità occasionali e l’interesse privato negli anni hanno scandito le frequenze, molto spesso frenetiche e caotiche, delle costruzioni che hanno invaso scriteriatamente la quasi totalità del territorio. Oggi non vi è alcuna struttura di pregio concepita e inserita in una visione moderna di comunità, secondo quanto sopradescritto.

Forse avrebbe potuto diventarlo l’edificio che oggi ospita il Liceo Scientifico “Corradino D’Ascanio” ma lo scatolone, (mi scuseranno gli amici per aver loro sottratto il copyrigt di tale definizione) che gli sta crescendo a corredo ne ha già offuscato l’imperiosa imponenza, allineandolo all’ordinarietà dell’edilizia montesilvanese. Ma nei fatti della vita è sempre la qualità del capitale umano a determinare la qualità delle risultanze di tutti gli accadimenti.

Certamente non…. “A egregie cose il forte animo accendono” …. le visioni delle pareti del suddetto scatolone, ma pongono un preoccupante interrogativo: com’è possibile che in così poco tempo la memoria degli uomini possa diventare tanto labile da dimenticare un evento tragico come quello vissuto anni fa a San Giuliano di Puglia …? È la constatazione che il popolo nostrano ha l’indignazione facile, ma che purtroppo dura solo tre giorni; a quel tempo, coram populo, si gridò “Mai più tetti in cemento”… e anche allora si trattava di una scuola…. . Ma forse Il senatore D’Alfonso, al quale va il riconoscimento della città tutta per aver promosso l’opera e consentito il suo finanziamento, nella frenetica concitazione delle promesse elettorali deve aver fatto un po’ di confusione scambiando una palestra scolastica con un capannone industriale…o, forse, la confusione l’hanno fatta altri? Mah! Chissà?? Certo, l’allora aspirante senatore, accantonando machiavellicamente in piena campana elettorale il politically correct, e presentandosi all’open day del Liceo (più sgradevole un successivo “saluto di passaggio” al collegio dei docenti) ha avuto modo di far constatare, ai presenti e non, la forza e l’efficienza del suo fare politico. Grazie al suo interessamento, infatti, con delibera del 22 dicembre 2017 il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) attribuiva alla Provincia di Pescara la somma di € 1.400.000 (probabilmente sulla fiducia) addirittura cinque giorni prima che progetto della scuola fosse acquisito agli atti della stessa Amministrazione Provinciale (27.12.2017). Sarebbe lecito supporre che a fare tale richiesta dovesse essere l’Ente territoriale, corredandola del necessario supporto progettuale. E comunque il dicembre 2017 segna una pietra miliare nella storia della Provincia di Pescara per la frenesia degli accadimenti, compreso “l’Accordo di collaborazione tra l’Ente Provincia e il Liceo”, tutti finalizzati, impegnati e tesi a cancellare il vecchio progetto di Liceo. Dopo la frenesia di dicembre arriva un periodo di stasi al quale pone rimedio il cambio del RUP (Responsabile Unico di Procedimento): con la nomina del nuovo responsabile, decisamente più decisionista, viene inserita, infatti, quella marcia che il RUP precedente aveva titubato nell’inserire.

Sorprende, a quanto si legge, la mancata manifestazione di interesse verso un lavoro da parte dei tecnici dell’Ente Provincia, che certamente non ci fanno una bella figura. Ma queste sono quisquilie, “pinzillacchere” direbbe l’indimenticabile principe De Curtis, o quantomeno interessano poco chi scrive; incuriosiscono piuttosto o fanno sorridere le stranezze quali le gare a trattativa diretta; sembra, dal mio punto di vista profano, una contraddizione in termini. Magari l’operazione sarà anche corretta, ma nel leggere che si aggiudicano le rispettive gare con offerte a ribasso d’asta del 10 % una, con il 5% un’altra, e poi la terza con un ribasso del 1,197%, viene quantomeno da sorridere; anche perché (oltre al fatto che i primi due fanno la figura dei … merli) non esistono come moneta corrente i millesimi dell’euro. Credo che l’aggiudicazione di una gara con una simile striminzita offerta debba essere annoverata nel Guinness dei primati. Tranquillizza e consola il fatto che certamente, come previsto dagli ordinamenti (il D.lgs.50/2016 più volte citato negli atti), viene garantita la giusta e provata esperienza necessaria per affrontare il lavoro e che pertanto non ci saranno inciampi gravi nel portare a compimento l’opera. Infatti, ancora quisquilie possiamo dire del trancio di netto dei cavi elettrici (errore umano o errata consegna?), che ha prodotto soltanto tre giorni di fermo lavori: ordinaria amministrazione oltretutto con le lezioni in DAD (una in più una in meno nessuno ci fa più caso; i genitori mugugnano, ma pochi si preoccupano, tanto a fine anno non ci saranno sorprese). Come anche il versamento di acqua corrente per una decina di giorni (anche in questo caso per i tubi tranciati di netto) non avrà certo creato danni al terreno già di per sé acquitrinoso. Ma in entrambi i casi la mano protettiva del RUP opportunamente ha visto e provveduto. Ed è nell’auspicio di tutti che nelle evenienze continuerà a provvedere! Tanto a pagare sarà sempre Pantalone! Ci avvieremo così ad avere una struttura di ripiego che imbruttisce una mirabile opera ingegneristica, ma che comunque nella valutazione del contesto generale potremo dire che i montesilvanesi avranno ricevuto quanto relativamente al loro Liceo si sono meritati.

In sintesi: Vi serve una palestra??? Eccheccevò!!! Et voilà: così nasce lo scatolone!

Di scatoloni ne avremo ancora a iosa, fino a quando non ci libereremo delle zavorre che inquinano il capitale umano impastando e miscelando l’utile e il superfluo, la mediocrità e la competenza, l’arrangiato e l’efficace, l’orrore e la bellezza etc., tutti fattori che impediscono all’agito di assurgere al rango di alta qualità.

A suo tempo su queste pagine scrissi di come avrei impegnato in maniera più fruttuosa i soldi del CIPE provvedendo a risolvere problematiche tuttora inevase e costruito una palestra di ripiego ma dando continuità all’allora esistente. Certamente nell’attesa di una nuova opportunità o nella speranza che un nuovo politico, più bravo e capace del senatore D’Alfonso nel procurare quanto necessario per un’opera di qualità ed esteticamente più dignitosa dello scatolone ma che, soprattutto, non facesse i montesilvanesi contenti e canzonati.

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