Le previsioni di perdita dell’economia: l’Abruzzo tra le regioni più colpite

di Gianluca de Santis

Il Coronavirus è un problema mondiale di ordine sanitario, sociale ed economico. In questi giorni stiamo leggendo le stime di perdita dell’economia realizzate dai principali centri studi. Per l’Italia Cerved Industry Forecast, società quotata in borsa e che elabora previsioni economiche per enti, società di investimento e privati, utilizzando come base dati i bilanci delle società italiane, il 27 marzo ha pubblicato una previsione di perdita dell’economia italiana con due scenari, uno che prevede la fine dell’emergenza coronavirus a maggio e il secondo che indica in dicembre un possibile ritorno alla normalità.

Strutture ricettive e automotive saranno i settori più colpiti. Viceversa commercio online, distribuzione alimentare moderna e apparecchi medicali potrebbero beneficiare dell’emergenza.

Per il 2021 lo studio prevede, invece, un ‘rimbalzo’ che riporterebbe i ricavi vicini e, in alcuni casi, al di sopra dei livelli del 2019, ma le perdite sarebbero comunque rilevanti, considerato che nel 2020 ci si attendeva una crescita dell’1,7% e nel prossimo anno del 2%.

PREVISIONI E SETTORI PIÙ COLPITI

Guardando nel dettaglio i due scenari sul Covid-19 (fig.1), nel caso l’emergenza terminasse a maggio, le imprese italiane perderebbero il 7,4% dei propri ricavi quest’anno, per poi riprendersi nel 2021 (+ 9,6% secondo la previsione). Lo scenario più pessimistico, invece, prevede la durata dell’epidemia fino alla fine dell’anno, con sei mesi per tornare alla normalità e un completo isolamento dell’economia italiana. In questo caso la caduta dei ricavi delle imprese nell’anno in corso sarebbe molto consistente: – 17,8%, pari a una perdita di 470 miliardi rispetto ad uno scenario senza epidemia, in base al quale i ricavi sarebbero aumentati dell’1,7%.

Fig.1

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In entrambi i casi il turismo sarebbe il settore più martoriato: alberghi (da – 37,5% a -73,3%), agenzie di viaggi e tour operator (da – 35,5% a – 68,8%) e strutture ricettive extra alberghiere (da – 31,3% a – 64,2%). Ottimo, invece, il balzo per il commercio online che sarà il settore più favorito (da + 26,3% a + 55%).

L’emergenza Covid-19 (fig. 2) ci lascerà in dote un commercio trasformato, con le piccole botteghe alimentari che hanno imparato ad usare i servizi di e-commerce e che difficilmente torneranno indietro. Anche perché le persone stesse avranno ormai modificato così tanto le proprie abitudini di acquisto che non rinunceranno alla spesa online.

Fig. 2

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LE REGIONI PIÙ COLPITE

In Abruzzo (- 3 miliardi di euro), Basilicata, Lazio, Sardegna, Piemonte e Valle d’Aosta si vedranno gli impatti più pesanti, anche se metà delle perdite riguarderà imprese con sede in Lombardia (- 62 miliardi) e nel Lazio (- 47 miliardi). È sicuramente il settore dell’automotive quello che genererà le più grandi perdite. Di fatti, così come l’automotive rappresenta la punta di diamante dell’economia abruzzese in termini di PIL e di export, così il fermo totale della produzione ed il forte rallentamento delle attività economiche a livello mondiale genererà un impatto diretto negativo sul settore.

FOCUS FILIERA TURISMO E TRASPORTI

Un approfondimento della ricerca di Cerved si è incentrato sulla filiera del turismo e dei trasporti, sempre a partire dai bilanci pubblicati nel Registro delle Imprese: lo scenario base parla di una perdita di 25 miliardi nel 2020 e di 8 miliardi nel 2021 contro una situazione ante COVID-19, mentre lo scenario pessimistico ci presenta 49 miliardi persi nel 2020 e 24 nel 2021 contro la situazione ante COVID-19 (figg.3 e 4).

Andando ad esaminare i settori economici, alberghi (- 16 miliardi), ristorazione (- 11,4) e agenzie di viaggio (- 11,3), emerge come questi saranno i settori più colpiti nel biennio 2020 – 2021 (fig. 5).

I valori indicati, come detto in premessa di articolo, riguardano previsioni a partire dai bilanci delle società. Non si tiene pertanto conto dei valori di fatturato delle imprese individuali e delle società di persone che non depositano i bilanci al Registro Imprese.

Fig. 3

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Fig. 4

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Fig. 5

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L’Abruzzo rispetto ai valori nazionali è quindicesimo in termini di fatturato delle imprese della filiera turismo e trasporti (885 milioni di euro) precedendo Calabria, Valle d’Aosta, Basilicata e Molise. Anche se i valori assoluti sono nettamente inferiori rispetto alle regioni con fatturato maggiore (il Lazio è primo con 30 miliardi di fatturato, la Sicilia è decima con 5,3 miliardi, le Marche, che ci precedono di una posizione, hanno un fatturato di 1,6 miliardi di euro), il calo per le imprese abruzzesi va da un minimo di 264 milioni di euro ad un massimo di 587 milioni di euro. (Fig. 6).

Fig. 6

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