Bruno Nobili, l’essenza del dribbling

Nell’epoca in cui le bandiere calcistiche non esistono più (da tempo), Pescara festeggia la carriera di uno dei più forti trequartisti nella storia del Pescara. Una storia bellissima, finita in un libro dal titolo: “Bruno Nobili, l’essenza del dribbling. Il numero 10 e l’epopea del Pescara di Tom Rosati, Giancarlo Cadè e Antonio Velentin Angelillo”, a cura di Paolo Martocchia, Maurizio Delli Gatti e Paolo Smoglica (Hatria edizioni). Nobili, giocatore, poi tecnico ed infine collaboratore della Pescara calcio, ha un posto d’onore nella storia di questa società. Nato a Valencia, in Venezuela, il 7 ottobre 1949 ma trapiantato in Abruzzo dal lontano 1974, quando il Cagliari lo cedette al Pescara dove con 248 presenze e 38 reti divenne una bandiera del club adriatico firmando le due promozioni in A (1977 e 1979). In biancazzurro è stato pure allenatore e ha guidato anche Francavilla, Avezzano, Castel di Sangro e L’Aquila. Per anni – dal 1974 al 1982 – il suo sinistro ha incantato i tifosi del Pescara. Era il principe dell’Adriatico. Visione di gioco, potenza e dribbling. Un centrocampista di qualità, anche se lui ama definirsi un trequartista. Nonché specialista dei calci da fermo. Un mito per il popolo biancazzurro nonostante il suo carattere poco espansivo. Al nome di Bruno Nobili, come detto, sono legate le prime due promozioni in serie A, nel 1977 e nel 1979. Un bel giocatore di quelli che accendono la fantasia dei tifosi. Una carriera spesa tra serie A, B e C, a cui ha fatto seguito quella da allenatore, non altrettanto foriera di soddisfazioni.  «Ai miei tempi non c’era quell’attenzione sul calciatore come oggi. All’epoca prima di andare in campo mangiavamo riso e filetto. Adesso tutto viene curato di più: dall’alimentazione alla preparazione atletica e questa evoluzione si ripercuote sullo spettacolo calcistico. Ai miei tempi era diverso, più alla buona. Certo, oggi il calcio è più veloce, ma in un contesto diverso. In quanto a tecnica, però, penso che la mia generazione fosse ben fornita». Sul volume, foto storiche, tabellini, una intervista, rassegna stampa dell’epoca e aneddoti di spessore. Non mancano paragrafi dedicati agli uomini che hanno fatto grande il Pescara di quell’epoca, tra cui Repetto, Zucchini e Marinelli. Per informazioni sul volume, che può essere acquistato anche a prezzo scontato, ci si può rivolgere alla Feltrinelli e alla Rusconi di Pescara, oppure si può contattare l’editore Hatria all’indirizzo email: info@hatria.info

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