Sorpassiamo lo spettro: santificare le feste

di Alessandro Rinnaudo (Num. Dicembre 2018)

 

Cari amici, la tappa del nostro viaggio si ferma a ragionare sulle Festività Natalizie. La magia del Natale coinvolge sempre di più solo i bambini, attirati dalle decorazioni, dalla prospettiva dei regali, portati da Babbo Natale o dai genitori, a seconda dell’età; il riunirsi in famiglia per festeggiare, per stare insieme. Tutto questo con l’aggiunta magari dei lavoretti fatti a scuola, le poesie, le recite di Natale. Lavoretti e recite, per chi ha un bimbo che combatte contro lo spettro, possono rappresentare un motivo di amarezza per i genitori, perché è difficile catturare l’attenzione dei bimbi e la loro precisione nei lavoretti. Capisco che possa far male magari assistere alla recita della classe (indifferentemente dal grado scolastico) e vedere i propri figli che non fanno le stesse cose degli altri bambini. Non permettete alla malinconia, al dolore di avvelenare un momento lieto come la recita dei bimbi. Il demone dello spettro non deve vincere proprio a Natale. Posso portare la mia esperienza di padre. Pochi giorni fa ho assistito alla recita di mio figlio, la prima nella scuola dell’infanzia, dopo le due degli anni di asilo nido. Mio figlio ha partecipato a modo suo, con le maestre abbiamo concordato di lasciarlo libero di esprimersi, per cui non ha cantato la canzoncina, non ha portato la candelina, ma era lì con i suoi compagni, ha comunque condiviso questo momento lieto. Non pensate che gli altri bimbi siano andati lisci senza intoppi. Ci sono stati dei bimbi “normodotati” che hanno pianto, bimbi che non hanno voluto fare la recita. Cose che capitano, i bimbi sono un universo ancora da esplorare. Tornando a me, ho vissuto con gioia e commozione la partecipazione di mio figlio, che è andata decisamente meglio dello scorso anno, quando si è addormentato tra le braccia della coordinatrice didattica del Nido. Ho gioito nel vedere mio figlio partecipare, a modo suo, mi sono emozionato nel vedere quanta luce sprigionano i bambini durante queste rappresentazioni. Ho riso nel vederli sorpresi alla comparsa di Babbo Natale. Tutto questo per dirVi che la diversità non esiste, è un blocco mentale che ci imponiamo noi stessi. Noi adulti, vuoi per lo stress della vita quotidiana, il lavoro, il mutuo, i fatti familiari, abbiamo perso di vista il carico di emozioni delle Feste Natalizie. Immagino poi che chi combatte con una disabilità, che sia o no lo spettro, ancora di più. Il Natale ci dà invece la grande occasioni, la possibilità di abbattere le barriere mentali, di recuperare e godere della magia delle feste. Il modo migliore per aiutare i nostri figli a combattere è far vivere loro una vita in famiglia assolutamente normale, perché loro non hanno nulla di anormale. Comprendono il Natale, sanno e vogliono gioire, emozionarsi. E noi dobbiamo lasciarglielo fare e gioire, emozionarci con loro. È una grande lezione che ci danno, un meraviglioso regalo di Natale. Facile a dirsi, direte Voi. No, nulla è facile. Io ho “un ingrediente segreto”: l’amore. Ve lo ripeto ogni volta, l’amore al centro della propria vita ci può permettere cose impossibili.

A tutti Voi, a tutti noi, l’augurio più caro di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo. Alla prossima tappa del nostro viaggio. Sorpassiamo lo spettro, usciamo dal guscio.

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