La Costa dei Trabocchi sul Wall Street Journal

La Costa dei Trabocchi sul Wall Street Journal

di Simona Speziale

Trend positivo in ambito internazionale per la spettacolare Costa dei Trabocchi tema di un articolo attualissimo di David Farley sul Wall Street Journal che la definisce il posto in cui mangiare il pesce più fresco d’Italia. I trabocchi sono arrivati ai nostri giorni quasi per caso, attraversando periodi di semi abbandono per essere poi riscoperti e tutelati.

David Farley sul Wall Street Journal ne traccia la storia tra leggenda e realtà. Racconta di un terremoto che fece tremare l’Abruzzo intero nel 1627 con un conseguente distruttivo tsunami. La nuova striscia di costa che riemerse fu popolata da un clan ebreo francese perseguitato nella sua terra d’origine. Si intuì subito che l’unica speranza di futuro poteva essere la pesca. Essendo abili costruttori di ponti in legno, con la stessa tecnica, provarono a costruire dei pontili alla fine dei quali veniva fissata una rete da pesca. Avrebbero così evitato di uscire in barca vista la paura che generava il mare dopo lo tsunami.

Oggi la Costa dei Trabocchi è dislocata su circa 45km della costa adriatica teatina nel tratto che va da San Vito Chietino a Vasto. I comuni della Costa dei trabocchi hanno messo in atto una nuova politica del turismo partendo da una riprogettazione del territorio che ne valorizzi l’identità e ne favorisca una semplice fruizione. Un insieme di impegni ed obiettivi che hanno portato alla realizzazione della nuova Greenway della Costa dei Trabocchi che fa da collegamento alla Bike To Coast che parte da Martinsicuro e arriva a San Salvo coinvolgendo molti comuni e province. I trabocchi da macchine da pesca sono stati trasformati in ristorantini esclusivi e rappresentano un’attrattiva turistica suggestiva.

A San Vito Chietino si può ammirare il suggestivo promontorio di Capo Turchino e l’omonimo trabocco, la località Valle Grotte e contrada San Fino e cenare sul trabocco Punta Punciosa. A Rocca San Giovanni ci sono: il trabocco Punta Cavalluccio e il trabocco Punta Tufano. Punta Tufano permette a chi lo visita un vero e proprio tour nella storia dei trabocchi, mentre per accedere a Punta Cavalluccio bisogna scendere gradini incerti tra la roccia e la vegetazione fitta, e percorrere infine una passerella in legno. I trabocchi Pesce Palombo e Punta Rocciosa sono a Fossacesia Marina. Alle loro spalle la strada sale fino al paese passando per l’Abbazia di San Giovanni in Venere per finire sul belvedere che spazia sul tratto intero di costa da San Vito a Vasto. Il trabocco Cungarelle a Vasto risale al 1938, qui è possibile partecipare alla pesca. Sul posto vale la pena visitare il promontorio di Punta Aderci definito la Scozia d’Abruzzo.

Attrezzati in piccolissimi spazi, i traboccanti riescono a suscitare grandi emozioni. D’inverno, con le grandi reti, si catturano cefali, spigole e pesci di scoglio; d’estate alici, sarde, pesce azzurro e polpi, seppie e mormore.
Mangiare sui trabocchi è un’esperienza imperdibile.
Con un costo generalmente di 50 euro si è ospiti del trabocco per tre ore tra un’apoteosi di gusto e di sapori, Farley racconta nel suo articolo:” La mia prima tappa è stata un trabocco chiamato Punta Punciosa. Nel pomeriggio un oceano commestibile è atterrato sul mio tavolo durante un pranzo che si è protratto fino a sera: acciughe all’olio d’oliva su fette di baguette, merluzzo saltato con pinoli, gamberetti avvolti nel guanciale, polpo condito, mollica di pane, calamari ripieni, cozze in salsa di vino bianco all’aglio, pasta ai frutti di mare e, infine, un piatto abbondante di merluzzo fritto, acciughe, sarde, calamari e gamberetti.”
Generalmente il menu non esiste perché dipende dal pescato del giorno, pertanto è una sorpresa continua. Piatti con prodotti locali d’eccellenza combinati e presentati in chiave moderna, accompagnati da vini e distillati di valore.
Per chi vuole assaporare anche la cucina di terra può spostarsi facilmente verso l’interno a Guardiagrele e Lanciano e non ultimo arrivare ad ammirare dalla Maiella il mare a 2.000 metri di altitudine.
I trabocchi hanno il fascino della storia, sono un misto di semplicità, tradizione, ingegno, che li rende unici ed affascinanti.

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