La tassa piatta è già applicata

 

ricevuta via mail dal cav. Enrico Gambacorta

Gentile Direttore, si parla di tassa piatta, di come e quando applicarla.

Preciso che l’imposta è il contributo che il cittadino deve allo Stato per sopperire alle spese generali della comunità e la tassa è il contributo che il cittadino paga per un servizio di cui eventualmente usufruisce, come i servizi per la spazzatura, la frequenza all’università ecc. .

Delle imposte si occupa, con carattere tassativo e obbligatorio, l’art.53 della nostra Costituzione. “Le imposte le paga chi può, e chi può le paga in maniera progressiva “. Nessun accenno alle imposte piatte, dirette o indirette che siano.

Le imposte dirette sono quelle che colpiscono il reddito o il patrimonio che, a norma del citato articolo costituzionale, devono essere progressive. L’imposta indiretta è quella che viene pagata nel momento in cui la ricchezza viene spesa: IVA, accisa sui carburanti, ecc. . In Italia le imposte indirette non sono mai state progressive, ma sempre piatte, cioè pagate con la stessa quantità numerica (non in percentuale) da ricchi e poveri. Purtroppo esse sono in palese contrasto la Costituzione. Pertanto, a norma della stessa e in omaggio alla giustizia, che è sacra, esse sono lapalissianamente ingiuste. Come se ciò non bastasse, adesso si progetta di rendere piatta (in termini percentuali) anche l’attuale imposta diretta che, attualmente e per fortuna, è ancora progressiva.

Sarebbe un modo per peggiorare, ulteriormente, l’attuale sistema che, come certificato dalle pubbliche istituzioni, arricchisce sempre di più i ricchi e rende sempre più poveri gli altri, a tal punto da condurli alla consunzione di questa esperienza di vita, meravigliosa ma resa tanto fragile per i diseredati.

Invoco un po’ di pietà per la povera gente povera!

In quale spirito maligno alberga questo progetto? Vorrei ricordare un aneddoto, che non è una barzelletta.

Nella Cina il Supremo Ragioniere del Celeste Impero vedendo far dimagrire le entrate dello Stato chiede udienza all’Imperatore, esoso e assetato di sangue, per far presente: “Maestà, per dovere, comunico che le entrate erariali languono sempre più”. “Perché?” chiede l’Imperatore. “Perché” risponde il Ragioniere “i morti non pagano le tasse.”

O tempora! O mores!

La risposta del direttore

Caro Cavaliere, è sempre un piacere leggere le sue missive perché, come da Lei dichiarato, occupandosi di problemi esistenziali, riesce a cogliere la sostanza delle cose. Concordo con lei nell’affermare che la tassa piatta, tanto invocata dall’attuale compagine governativa, è anticostituzionale e, se applicata, incrementerebbe ancor più il divario tra la povera gente e gli altri. L’attuale Ministro degli Interni afferma: “Tutti dovranno pagare almeno 1 € in meno per avere più capacità di spesa”. Egli parte dall’assunto di dover ridurre le tasse sacrosanto e condivisibile, ma ritengo la soluzione tassa piatta profondamente errato. Per pagare tutti almeno 1 € in meno banalmente basterebbe conservare l’attuale sistema progressivo delle imposte dirette, garantendo che chi più ha più contribuisce, e ridurre la spesa. Inutile dilungarci nell’elencare i possibili ambiti di intervento, se davvero si vuole ridurre la spesa. A presto!

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