SORPASSIAMO LO SPETTRO : USCIAMO DAL GUSCIO

SORPASSIAMO LO SPETTRO

USCIAMO DAL GUSCIO

di Alessandro Rinnaudo

I figli, i nostri figli, doni meravigliosi, attesi spesso a lungo, ottenuti, a volte, grazie all’aiuto della scienza medica. Belli, profumati, privi di difetti. Li vediamo muoversi, sin dalla nascita, crescere, con gli occhi dell’amore. Ma l’amore, il sentimento supremo, con la sua luce positiva, può abbagliare, nascondendo l’immagine reale, omettendo la vista di ciò che non vorremmo vedere. Ciò fa sì che non ci accorgiamo se i nostri tesori hanno dei problemi, relazionali, comportamentali. “Non parla…è ancora piccolo…il cugino ha parlato a quattro anni”…” “Batte le mani ovunque…magari farà il batterista”…”Non mi guarda…è assorto nei suoi giochi…” È così che lo “spettro” si insinua e, se continuiamo a “cercare una giustificazione” a non vedere, a non capire, vince. Vince lui e perdono i nostri figli…e noi con loro. Spettro…vince…perdono…ma di cosa stiamo parlando?

Amici lettori, è l’inizio di un viaggio che faremo insieme, nelle pagine de Il Sorpasso. Un viaggio difficile, doloroso, alla scoperta di un male oscuro, di uno spettro. Fa paura solo a nominarlo: lo spettro autistico. Autismo, spettro autistico, è un qualcosa che mette i brividi, fa venire in mente immagini di grande sofferenza, che vorremmo lontane dalla nostra quotidianità. Facendo finta che non esista, non esorcizziamo il demone, lo alimentiamo. Andiamo per gradi. Non ci addentreremo in nessun approfondimento medico né in alcuna caccia alla causa (vedi il dibattito sui vaccini), lasciando questo compito ai professionisti, ai ricercatori. Ci prenderemo per mano, in una campagna che porti alla consapevolezza dei problemi, alla sconfitta della vergogna e della chiusura. Insieme per vincere la paura e dare un sostegno, una guida, una testimonianza a chi si trova di fronte a questa problematica e magari si chiude, rifiuta la realtà. Il dolore scaccia l’accettazione del problema. Il dolore allontana, chiude, rinchiude. Chiusi nel guscio del dolore, amplificato dalla vergogna di far sapere alle altre persone che i nostri figli, belli, profumati, perfetti, in realtà “non sono normali”, “hanno una disabilità”. L’autismo chiude queste creature in un guscio, nel loro guscio, impedendo la socializzazione. Il dolore, quando prende il sopravvento, è l’autismo del cuore. Come affrontare questo viaggio, con quale stato d’animo e con quale scopo?

Nello “zaino da viaggio” occorrerà mettere tanto amore, la cultura del “sorpasso” dei pregiudizi e della vergogna, la consapevolezza che i problemi vanno affrontati e non nascosti. Stiamo per partire, daremo un piccolo contributo per aiutare a uscire dal guscio. Pillole di testimonianza, di informazione, di riflessione ci accompagneranno. Io Vi farò da guida, non come Virgilio con Dante né per meriti speciali. Io ho visto lo spettro. Preparate gli “zaini”, Vi aspetto alla “partenza”… usciamo dal guscio.

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