Progetto per l’istituzione del Parco artistico-culturale del Cenacolo di Francavilla

Progetto per l’istituzione del Parco artistico-culturale del Cenacolo di Francavilla

Docenti: Angelo Pompei – Paolo De Carolis –Marco Della Valle – Classi V A Tur. – V B Tur.

Pubblichiamo la quarta parte della proposta dell’Istituto Alessandrini per un progetto di alternanza scuola lavoro con lo scopo di istituire un parco culturale del Cenacolo di Francavilla. Di seguito le schede dei fondatori.

(.. segue dal numero di marzo 2018)

Costantino Barbella

Nacque a Chieti nel 1852 da Sebastiano e Maria Bevilacqua, entrambi commercianti: fu iniziato, nonostante la sua riluttanza, al mestiere dei genitori.

Si dilettava a modellare statuine per i presepi, che poi vendeva nella sua bottega: le sue opere furono notate e apprezzate da Francesco Paolo Michetti, che lo incoraggiò in tale attività.

Grazie a un sussidio della provincia di Chieti, riuscì a frequentare la Reale Accademia di Belle Arti di Napoli, dove fu allievo di Stanislao Lista, maestro anche di Vincenzo Gemito.

Si specializzò nelle composizioni di piccolo formato in terracotta o in bronzo, raffiguranti soprattutto scene contadine e costumi della sua terra che portarono lo scultore al successo in Italia e all’estero: nel 1875 una sua scultura, La gioia dell’innocenza, fu acquistata da Vittorio Emanuele II e donata alla Galleria di Capodimonte.

Nel 1899 partecipò alla III Esposizione Internazionale d’arte di Venezia. Fu grande amico degli altri grandi artisti abruzzesi della sua epoca: Francesco Paolo Tosti, Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con i quali era solito villeggiare.

Francesco Paolo Tosti

Quinto dei cinque figli sopravvissuti di Giuseppe, commerciante ortonese, studiò col maestro Saverio Mercadante presso il Conservatorio di San Pietro a Majella a Napoli, dove si diplomò in violino e composizione nel 1866. Iniziò a lavorare organizzando spettacoli e dirigendo opere per gli impiegati della ferrovia adriatica, seguendo i lavori tra Ortona e Ancona; si trasferì poi a Roma dove iniziò a esibirsi come cantante: grazie a questa attività divenne una celebrità e iniziò a frequentare gli ambienti mondani della capitale. Qui strinse amicizia con altri due grandi abruzzesi: Gabriele d’Annunzio, uno dei massimi poeti italiani del tempo, Francesco Paolo Michetti, Pasquale Amato ed Enrico Caruso. Alla fine degli anni 1870 si trasferì a Londra dove entrò alla corte della regina Vittoria come maestro di canto. Intanto, pur riluttante, aveva accettato anche la cittadinanza britannica (1906). Per tutto il suo periodo inglese continuò ad aver rapporti con l’Italia, dove trascorreva regolarmente alcuni periodi.

Alla morte di Edoardo VII (1910) decise di rientrare definitivamente in Italia e di stabilirsi a Roma, dove morì presso l’Hotel Excelsior nel 1916. Si ricordano brani tuttora molto eseguiti, quali: L’alba separa dalla luce l’ombra, Malìa, Vorrei morir, Non t’amo più, L’ultima canzone, Ideale e A Marechiare, su testo di Salvatore di Giacomo, divenuto un classico della canzone napoletana. Si ricorda anche A vucchella che è una canzone del 1907 scritta da Gabriele d’Annunzio e musicata da Francesco Paolo Tosti, edita da Giulio Ricordi. A vucchella riscosse notevole successo, pur non essendo una canzone di autori napoletani, anche grazie all’interpretazione di Enrico Caruso.

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