Il liceo D’Ascanio: polo culturale

Il liceo D’Ascanio: polo culturale

di Marco Tabellione

 

     La notizia della concessione del finanziamento per la costruzione della palestra del liceo D’Ascanio è stata accolta da molti con gioia, ma anche con un sospiro di sollievo. È indubitabile che l’iniziativa del presidente della regione Luciano D’Alfonso il quale è riuscito ad inserire il progetto della palestra in una serie di interventi di prossima realizzazione e tra questi anche la palestra del liceo Galilei di Pescara, ha avuto una forza risolutrice. Ma non si deve neanche dimenticare la tenacia e la determinazione della dirigente del liceo D’Ascanio, la prof.ssa Natalina Ciacio, che ha lottato a lungo perché i nuovi edifici del liceo fossero dotati di un’adeguata palestra, dopo aver lottato a lungo per la concessione del nuovo edificio al proprio liceo, il quale per decenni è stato ospitato in locali per i quali si pagavano affitti.

Tuttavia non va dimenticato che si sta parlando di una palestra, struttura che tutte le scuole dovrebbero e devono possedere, visto che l’educazione fisica e le scienze motorie sono fra le discipline imprescindibili di una scuola. E non va neanche dimenticato che si sta parlando di una scuola, come il liceo scientifico Corradino D’Ascanio, in forte crescita, sia come utenza sia come qualità e quantità delle iniziative e dei progetti culturali e didattici intrapresi. Dunque sicuramente grande gioia da parte di tutti, ma anche sospiro di sollievo, perché la costruzione di una palestra scolastica è un atto dovuto di una comunità ai propri ragazzi. Ed è un atto dovuto anche tenendo conto proprio il recente sviluppo del polo liceale, che nel giro di poco tempo ha raddoppiato il numero dei propri alunni e ha anche raddoppiato la propria presenza e incidenza nella vita culturale della cittadina di Montesilvano.

La speranza è che questa presenza divenga sempre più incisiva, concreta, capace magari anche di produrre cambiamenti, evoluzioni e miglioramenti del tessuto sociale ed economico del comune. E ciò anche in vista del progetto di unione con i comuni di Pescara e Spoltore per la realizzazione dalla cosiddetta Grande Pescara. La speranza cioè è che l’istruzione divenga finalmente il serbatoio di alimentazione della vita di una comunità, un polo che possa farsi base e stimolo della collettività, e che possa contribuire a rendere l’istruzione come una struttura fondamentale della comunità.

Si tratta cioè di comprendere quanto investire sull’istruzione e sull’educazione sia fondamentale per poter preventivare un futuro che sia caratterizzato da evoluzione e progresso. È una scommessa, una specie di preveggenza, avere il coraggio di fare scelte, di avviare progetti e piani che abbiano una ricaduta non sull’immediato, i soliti quattro o cinque anni che poi sono quelli che coincidono con i tempi di una legislatura, ma che prevedano tempi molto più lunghi. Economicamente può non sembrare vantaggioso investire sulla scuola, e dunque spingere le energie locali ad affiancare e sostenere le scuole, ma risulta sicuramente vantaggioso culturalmente, un vantaggio che potrà sortire risultati fruttuosi – sia dal punto di vista dell’occupazione, sia dal punto di vista dello sviluppo – fra dieci, vent’anni.

È un discorso che non è mai stato avviato in maniera decisa: ecco perché ci si trova spesso di fronte a situazioni per le quali non si hanno soluzioni definitive, e si offrono esclusivamente dei palliativi. I decenni di scarsa attenzione reale al mondo dell’istruzione e dell’educazione hanno sicuramente contribuito a partorire molte delle difficoltà che oggi siamo costretti ad affrontare. Tuttavia è, questa, una situazione che può cambiare, si tratta solo di agganciare la realtà economica locale anche alle scuole, come è del resto nell’obiettivo dell’alternanza scuola-lavoro, programma che finalmente ha trovato posto anche nelle scuole italiane. Però occorre fare di più, occorre ricucire lo scollamento non solo tra scuola e lavoro, ma soprattutto tra scuola e società e occorre cominciare a farlo facendo leva sulle energie presenti a livello locale, e sulle realtà positive che si sono concretizzate come appunto il liceo D’Ascanio.

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