Montesilvano che lavora: Acquanegra

Acquanegra

di Gennaro Passerini

Intervista a Valerio Rabuffo, giovane imprenditore del settore della moda in grado di raccogliere il testimone dell’attività di famiglia ed espandere all’estero il business di borse con sede presso Ibisco e presente alcuni anni fa a Montesilvano con il punto vendita in via Roma.

 

  1. Ci racconta qual è la struttura del business della sua azienda?
  2. Abbiamo costruito il brand ACQUANEGRA, realizziamo con i modellisti i modelli, i disegni e le grafiche e poi coordiniamo un laboratorio esterno che produce materialmente le borse in pelle. Commercializziamo la maggior parte della produzione all’estero e abbiamo dei punti vendita diretti in Italia, oltre a distribuire in punti vendita di terzi. Il nostro prodotto è una borsa in pelle con stampa in digitale che permette di ottenere un oggetto con pellame e grafica di elevata qualità e caratterizzato da colori vividi e duraturi.

 

  1. Dove avete i punti vendita e la sede?
  2. La nostra sede è presso il centro commerciale ingrosso Ibisco a Città Sant’Angelo, mentre in estate, quando il business estero rallenta, gestiamo tre punti vendita diretta a Pineto e Silvi Marina. Tuti e tre sono localizzati sul lungomare per intercettare quante più persone possibili durante le camminate serali estive.

 

  1. Lei è giovanissimo, io ricordo il punto vendita di via Roma: quando e perché lo avete chiuso?
  2. L’attività è nata con mio padre che ha gestito dal 1987 al 2000 il punto vendita in via Roma a Montesilvano. Abbiamo poi deciso di chiuderlo ed essere presenti a Silvi e Pineto perché lì sono presenti lungomare attrattivi con passeggiate sempre molto numerose e con oggettiva possibilità di presenza delle attività commerciali come la nostra.

 

  1. Sta affermando che a Montesilvano non esiste un lungomare attraente come a Pineto e Silvi?
  2. Quanto mi chiede purtroppo è la realtà per Montesilvano. È vero che a Montesilvano da un paio di anni esiste un’isola pedonale serale creata con lo scopo di facilitare le passeggiate serali estive, ma si rende conto che non esistono locali commerciali in corrispondenza della passeggiata? Verso il mare ci sono gli stabilimenti e verso monte le abitazioni non hanno molta disponibilità di locali commerciali. A Silvi invece, anche se il lungomare non è pedonalizzato, l’ampia passeggiata è affiancata da locali commerciali che creano interesse e catalizzano l’attenzione degli avventori. A Pineto invece, poiché non c’è la passeggiata sul mare con le attività commerciali come a Silvi, durante le sere estive viene pedonalizzata via Gabriele d’Annunzio e si organizzano molteplici eventi. Ciò è sufficiente per tenere sempre viva quella zona, trasformandola in un centro commerciale serale all’aperto.

 

  1. Quanti siete a lavorare nella vostra azienda?
  2. In estate siamo in sei complessivamente mentre in inverno meno, perché chiudiamo i punti vendita e ci concentriamo sull’export che rappresenta la parte più importante del nostro giro d’affari.

 

  1. Dove siete presenti all’estero?
  2. Il 90% del nostro fatturato è realizzato fuori confine ed esso è principalmente rappresentato dal mercato russo e in quota minoritaria da quello ucraino.

 

  1. Come siete riusciti a penetrare nel mercato russo?
  2. Dopo il crollo del muro di Berlino i russi sono arrivati in massa in Europa ad acquistare abbigliamento e accessori, e con la partecipazione alle fiere di settore in Russia siamo riusciti a intercettare compratori che si sono legati al nostro brand. Da allora partecipiamo regolarmente e riusciamo a tenere la posizione sul mercato interno russo.

 

  1. Avete pensato di esportare in altri paesi?
  2. Vorremmo provare a intercettare distributori in Cina, Giappone e Corea del Sud e per questo motivo abbiamo deciso di tornare a presenziare alcune fiere di settore, oltre a quelle russe menzionate in precedenza.

 

  1. Avete progetti per incrementare la quota del fatturato italiano pari al 10%?
  2. Sarò estremamente onesto. Il nostro prodotto è di elevata qualità e quindi discretamente costoso. All’estero produciamo su commessa e con pagamento anticipato. In Italia è praticamente impossibile vendere con pagamento anticipato o alla consegna, mentre la regola sono pagamenti a diversi mesi dalla consegna, con buone quote di insoluto. Ciò penalizzerebbe fortemente la nostra situazione finanziaria perciò preferiamo evitare rischi e presidiare solo i buoni clienti, anche rinunciando a quote di mercato consistenti.