Don Nicola Maria Castellano, scrittore salesiano

 

di Pasquale Criniti

 

Don Nicola Maria Castellano nacque a Montesilvano il 19 maggio 1874 da Felice e da Filomena Del Bono.

Non abbiamo molte notizie sulla sua infanzia e sulla sua adolescenza.

Sappiamo con certezza che finita la scuola elementare abbandonò gli studi per aiutare i genitori nel faticoso lavoro dei campi.

All’età di 24 anni raccontava con queste parole del suo desiderio di assecondare la vocazione religiosa che sentiva crescere dentro di sé: “Sentii carezzarmi l’orecchio dal magico nome ‘salesiano’, sussurratomi dal parroco”.

Il 14 ottobre 1898 fece il suo ingresso come Figlio di Maria nell’Istituto religioso di Lugo di Romagna e lì intraprese gli studi prima della scuola media inferiore e poi ginnasiali e liceali.

Il 18 marzo 1905 diventò salesiano a Torino Val Salice.

L’anno successivo, all’età di 32 anni, ottenne il diploma di maturità classica a Loreto.

Il 16 luglio 1911 fu ordinato sacerdote a Macerata.

Mentre studiava teologia coltivava anche la letteratura italiana e la storia naturale.

Avendo conseguito il diploma per l’insegnamento del francese, fu destinato a Caserta, dove arrivò nel 1912.

Sull’esempio di don Bosco fu sempre e dappertutto sacerdote attaccato alla Congregazione, alle regole e alle tradizioni salesiane.

Dal 1919 al 1944 esercitò il ruolo di direttore nelle Case Religiose di Caserta (1919-1923), Castellammare di Stabia (1923-1929), Soverato (1929-1935), Napoli-Vomero (1935-1938) e Portici (1938-1944) dove ebbe anche l’ incarico di maestro dei novizi (1938-1949).

Nel 1951 subì una dolorosa operazione chirurgica e da allora cominciò per lui un vero calvario, sopportato con piena aderenza alla volontà di Dio.

Trascorse gli ultimi anni della sua vita come confessore a Torre Annunziata, dove morì il 16 novembre 1956 all’età di 82 anni.

Il Dizionario Biografico dei Salesiani definisce Don Nicola Maria Castellano “scrittore”.

In realtà egli è stato poeta, saggista e romanziere, come testimonia la sua ricca bibliografia, letto ed apprezzato.

Ebbe uno stile vigoroso e preciso, del tutto personale.

Tra le sue opere più importanti vanno ricordate quelle di carattere ascetico (“Meditazioni per tutto l’anno”, “Maggio di Rose”, “Novembre”), le scritture cattoliche (“Giuseppe Moscati: il dottore santo”, “Il massimo rispetto” e “Gli incontri di Gesù”), i componimenti poetici (“Pastelli italici” e “I canti del Golfo”), gli scritti narrativi ( “I racconti di Calicasacca”, “I racconti di Lucio”, “Racconti brevi” e “Racconti a picce”).

Sono rimasti inediti: “L’immensa rovina” e “I discorsi delle creature”.

Tra le opere narrative di Nicola Maria Castellano “I racconti di Calicasacca”, con le illustrazioni di Massimo Quaglino, assumono un ruolo e un significato particolari.

In effetti questi racconti rappresentano il segno più evidente e più indicativo del legame affettivo intimamente conservato dallo scrittore con la propria terra di origine anche nei lunghi anni di permanenza lontano da essa.

Egli rievoca  quel piccolo mondo della provincia abruzzese che gli era stato familiare da bambino e da adolescente nella descrizione dei luoghi, nei profili caratteriali dei personaggi e nelle vicende umane raccontate.

Per rendere più vivo e immediato il racconto spesso l’autore dà la parola ad uno dei protagonisti della storia.

Nella narrazione dei fatti e nella descrizione dei paesaggi e dei personaggi un velo di nostalgia sembra avvolgere questi racconti ambientati tra l’Adriatico e il Gran Sasso, nei piccoli borghi collinari, nelle campagne assolate o coperte di neve e nelle vallate solcate dai fiumi che sfociano al mare lungo la costa delle province di Teramo e di Pescara.

L’associazione culturale “Amici del libro abruzzese” promosse e organizzò un incontro su questo libro il 13 ottobre 2001 a Montesilvano Colle presso “L’oasi dello spirito” che vide come relatori il professor Umberto Russo dell’Università di Chieti e don Gaetano D’Andola dell’istituto Salesiano di Mandria, e come  moderatore il giornalista Giovanni Verna alla presenza di S. E. Mons. Antonio Iannucci Arcivescovo Emerito della Diocesi di Pescara e Penne, del dr. Sandro Santilli Provveditore agli studi di Pescara e del dr. Vincenzo Fidanza vicepresidente della Provincia di Pescara.

Il comune di Montesilvano ha dato il nome di “ (scrittore salesiano montesilvanese”) a un giardinetto recintato nella zona di Santa Filomena all’ incrocio tra via Fortore e la strada parco.