S O L I D A R I E T A’  E  C U L T U R A

 

di Erminia Mantini

Ricci & Capricci, sponsor ufficiale dell’Associazione Iside, ha organizzato un evento con la partecipazione della Presidente dell’Associazione, di un membro attivo e poeta, Lucio Vitullo e della scrittrice pescarese Giulia Madonna.

L’Associazione è stata fondata tre anni fa da Annarita D’Urbano, fortemente motivata da una violenza subita vent’anni prima, all’età di 24 anni: per capacitarsi, bisognava darsi da fare! Sensibile ed empatica, opera in sinergia con la vicepresidente Monica Frisaldi e la segretaria Katarina Kovacova. Canali comunicativi: 3484556010; www.facebook,com/insiemealledonne. Si prefigge di portare aiuto a quanti vivono episodi di violenza di ogni genere e non riescono a trovare vie d’uscita. Il primo ascolto è totalmente anonimo, poi gradualmente si costruisce un clima di fiducia e di apertura, che permette di individuare con chiarezza il problema, per affidarlo ad esperti professionisti che gratuitamente collaborano con l’associazione: avvocati, psicologi, assistenti sociali e tanti altri specialisti di settore. Gli sponsor e i tesserati dell’Associazione Iside consentono di proseguire negli appuntamenti fissi annuali, come la cena “Sei ricco se sai donare”, il cui ricavato viene devoluto ai minori o ad una scuola o a situazioni d’emergenza (Amatrice); “Una nota per la vita”, concerto all’Aurum di Pescara, grazie al quale si può contribuire a migliorare il reparto di neonatologia, terapia intensiva del prof. D’Incecco: per il 2017 è stato consegnato l’assegno di 2.000 euro per l’incubatrice mobile. Nel contempo vengono forniti aiuti (carrello della spesa, affitto, bollette….) a persone estremamente bisognose, talora con l’autofinanziamento personale dei volontari Iside. Altro evento annuale: “Il velo di Iside”. Si raccolgono abiti da sposa donati (una trentina circa ogni anno): modelle volontarie li indossano e, scendendo da straordinarie auto d’epoca, sfilano per le vie centrali di Pescara, con sosta più lunga sul mare, nei pressi della Madonnina, per approdare all’Aurum: festa grande. E ciascun abito viene donato a chi non può permettersene uno. Rincuora sapere che c’è un gruppo silenzioso al lavoro, per far riemergere persone tormentate dal disagio e dalla sofferenza.

Volontario attivo di Iside è il ragioniere-poeta Lucio Vitullo. Scrive poesie dall’età di diciassette anni e ha ottenuto molti riconoscimenti partecipando a concorsi letterari nazionali ed europei, a Roma, Lugano, Pomezia, Lecce… . Ha pubblicato cinque raccolte di poesie: Vent’anni, Il volo incerto nel cuore, Alla solita luce, A piccoli passi, Acrostici e non… Nel 2016 ha ricevuto il premio “Histonium”, per aver dato lustro all’Abruzzo. Da qualche anno si è avvicinato al mondo della pittura, interpretando in versi il messaggio figurativo.

La scrittrice pescarese Giulia Madonna, architetto e docente di corsi regionali di formazione professionale per ‘arredatore d’interni’, ha esordito con il primo romanzo, “La stanza vuota”, classificandosi in numerosi premi letterari. Con un capitolo del libro ha partecipato con successo alla stesura di un romanzo collettivo, organizzato dal Sole 24 Ore. Nel 2014 ha pubblicato Amata Tela, di cui tratteggia l’impalcatura narrativa e i relativi temi.

Sullo sfondo di Trieste, fine anni Ottanta, si muovono i due protagonisti, accomunati pur con modalità diverse, dall’amore per l’arte. Lui, Eugenio, pittore senza regole, amante della libertà piena, squattrinato bohémien; lei, Francesca, bellissima, insofferente delle rigide regole di famiglia, affascinata dal corso di studi in architettura, unica facoltà in grado di liberare la sua talentuosa carica di bellezza, creatività, fantasia. Tema dominante delle 171 pagine è l’amore, la potenza dell’amore, palpabile nelle narrazioni che si rincorrono, con un linguaggio marcatamente aggettivato, teso a trasmettere la passione allo stato puro, senza esserne mai completamente pago. L’avvalora il ricorso frequente al termine “magico” che, oltrepassando il reale, conduce a un incanto quasi fiabesco, come se i portatori di ‘quell’amore’ fossero creature inverosimili. Si fa apprezzare la volontaria omissione di particolari descrittivi degli amplessi, come anche la rinuncia a un linguaggio troppo colorito e crudo: il racconto scivola fluido.

Dopo le prime cinquanta pagine di ‘sensualità animalesca e selvaggia’, iniziano le incrinature del rapporto: un’altalena di fughe e di ritorni, di sparizioni e di pause rigeneranti, di incontri infuocati e di teneri riavvicinamenti, fino al definitivo distacco fisico, ma non spirituale e sentimentale. S’incamminano su strade diverse ed entrambi negli anni realizzano il loro disegno di vita. E la scrittrice vive con la medesima emozione le vicissitudini dell’uno e dell’altra, fino all’apoteosi finale.