Fesserie e buone scelte

 

di Mauro De Flaviis

Sono a presentarvi il primo numero estivo direttamente dal caldissimo e umido South Carolina negli USA, dove mi trovo per lavoro.

Il numero di giugno punta l’attenzione su quello che Montesilvano può offrire oltre al litorale a un visitatore e a chi abita la nostra città. Abbiamo voluto puntare l’attenzione sulla collina che offre numerosi percorsi pedonali e il borgo del colle che può ambire a essere sede stabile di eventi culturali.

L’amico Camillo, di cui vi raccomando di leggere il pezzo a fianco, svolge un’ineccepibile analisi del perché ad oggi Montesilvano non può essere considerata una città turistica e propone delle azioni affinché possa esserla.

Un territorio per avere una vocazione turistica deve lavorare duro con azioni non spettacolari ma tese a rendere accattivante la città. La gestione dei rifiuti è fondamentale e un plauso va fatto all’attuale amministrazione per aver avuto il coraggio di recedere dal contratto Tradeco e affidare la raccolta alla Formula Ambiente, tanto da immaginare a breve la raccolta porta a porta su tutto il territorio a valle dell’eccellente avvio del progetto pilota a Montesilvano Colle. Importante è la qualificazione del personale attivo nelle attività commerciali, ristoranti, hotel, servizi. Fondamentale è la presentazione di spazi pubblici, strade, parchi e piazze in buone condizioni e la capacità di offrire spostamenti protetti in piste ciclabili per chi vuole muoversi in bici. Lavorare passo dopo passo per presentare il territorio al meglio delle sue potenzialità deve essere il nostro mantra. Lo è? Per alcuni aspetti forse, per altri no. Dobbiamo comprendere come comunità che se vogliamo crescere dobbiamo cavalcare l’onda del turismo investendo in piani di lungo termine e investire, investire, investire: i frutti arriveranno prima o poi.

Non dobbiamo dimenticare la cura delle colline e dei fiumi per evitare frane e allagamenti; l’autunno con le sue piogge intense è dietro l’angolo, stiamo operando per mettere in sicurezza il nostro patrimonio? Quando le piogge abbondanti arriveranno, saremo capaci di farvi fronte senza danni a persone e cose?

La nostra regione è oggettivamente caratterizzata da un potenziale turistico di eccellenza, ma la pianificazione delle azioni che devono puntare a valorizzare il territorio a essere attrattivo, come il modello Spagna può indicare, segnano il passo. Chi governa non riesce a coinvolgere tutti gli stakeholder in piani di lungo periodo con un processo decisionale aperto e partecipato che permetta alla comunità di elaborare proprio il piano e renderlo inattaccabile dalla successiva legislatura fino al suo completamento.

Dal libro dei sogni ne riporto alcuni: vorrei vedere spazzare e lavare le strade in questi giorni in cui le sintomatologie allergiche sono ai massimi per tentare di mitigarle, ma questi sono interventi promessi e non realizzati da anni. Vorrei che chi decide come utilizzare le risorse dia priorità alle azioni di ordinaria manutenzione, strade, pulizia, decoro e parimenti allochi le risorse per i progetti di sviluppo come quello per il turismo, evitando azioni di corto respiro che servono principalmente per alimentare le clientele. Vorrei finalmente una unità di intenti tra i differenti gruppi della città e non vedere continue sceneggiate tra le parti con l’unico obiettivo di guadagnare visibilità. Sogno un confronto costruttivo, non spettacolarizzato, con l’unico obiettivo della definizione di un piano condiviso di sviluppo della città di lungo respiro.

Abbiamo intervistato il Comandante Provinciale dei Carabinieri colonnello Riscaldati per comprendere, dal suo punto di osservazione, se la situazione della pubblica sicurezza sia preoccupante o meno: ne emerge una confortante fotografia. A valle della significativa discussione in atto, tra pro e contro la presenza di immigrati e loro pericolosità sociale e modalità di gestione degli stessi con SPRAR o CAS, dal Comandante arriva apprezzamento per la scelta dell’Amministrazione di avviare gli SPRAR e sostanziale neutralità rispetto alla delittuosità dei richiedenti asilo attualmente ospitati nei CAS. Il colonnello afferma che i richiedenti asilo non danno oggettivi problemi dal punto di vista della sicurezza pubblica. Ricordiamo ai disattenti e a tutti quelli pronti a fare polemica contro la scelta, finanziata dal Ministero, che i CAS si stanno svuotando perché non più alimentati dalla Prefettura.  Personalmente approvo la scelta di puntare sugli SPRAR, perché scelta indice di consapevolezza delle opportunità e dei problemi esistenti. Sfruttando un modo di dire americano ai critici per definizione e alla ricerca di consenso facile chiederei: “So what?”.

Altra storia è invece vigilare affinché gli SPRAR non diventino i nuovi CAS e pretenderne una gestione oculata e volta a integrare i richiedenti asilo, e non farsi trainare dall’interesse a gestire le risorse provenienti dal Ministero con i relativi appalti in modo non trasparente.

Mi corre l’obbligo menzionare quanto sia incredibile ciò che è accaduto con la delibera di Consiglio Comunale n. 10, del 4 marzo 2017, che ha fissato le tariffe TARI 2017. La Giunta ha portato in Consiglio la sua proposta di sostanziale stabilità rispetto l’anno precedente e il Consiglio invece ha modificato pesantemente al rialzo le tariffe applicate ai ristoratori (+70%) riducendo lievemente molte altre. Il Consiglio ha approvato, la Giunta e il dirigente non hanno opposto resistenza a una misura evidentemente iniqua per i ristoratori, i quali si sono visti recapitare a maggio cartelle quasi raddoppiate. Che accade a quel punto? I ristoratori annunciano di denunciare l’ente comunale e a stretto giro arriva la retromarcia. Di seguito uno stralcio del comunicato stampa comunale del 6 giugno 2017: “Abbiamo proposto ai commercianti – dichiara il sindaco Francesco Maragno – una soluzione ben precisa: in sostanza faremo slittare al 2018 una quota del tributo dovuto per il 2017 pari all’aumento. Ciò significa che nell’anno 2017 i ristoratori verseranno la stessa somma dello scorso anno, mediante una nuova formula di rateizzazione, che predisporremo nei prossimi giorni. A inizio del prossimo anno, anche in relazione ai dati relativi agli incassi e al costo del servizio, sarà valutata di concerto con le categorie, la possibilità di contemperare il saldo 2017 nella predisposizione delle tariffe 2018. Abbiamo stabilito con i rappresentanti delle associazioni di incontrarci nuovamente nei prossimi mesi, mantenendo costante il dialogo e la collaborazione con le categorie e gli imprenditori. Tengo a sottolineare – ricorda il sindaco Maragno – che questa Amministrazione presentò in sede di Consiglio Comunale, con un atto del 16 marzo, una proposta di tariffe, perfettamente identica a quella dello scorso anno. In sede di approvazione di bilancio, con un emendamento è stata modificata tale proposta, causando questo significativo aumento della tariffa Tari a danno dei ristoratori, con i quali ci siamo impegnati per proseguire in quel percorso di concertazione che ci ha contraddistinto sin dal nostro insediamento”.

Sogno o son desto? La soluzione dell’empasse è rimandare al 2018 l’aumento, 70%, con la promessa di verificare se possibile rimodulare la tariffa 2018 per compensare questo aumento. Ma come sarebbe possibile ciò?

Alcune domande sorgono spontanee, innanzitutto dov’era la Giunta quando il Consiglio Comunale decideva di aumentare del 70% l’aliquota della categoria ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub? Comprendo il rispetto dei ruoli tra Giunta e Consiglio, ma se il Consiglio prende una cantonata, evidente dalla pezza a colori apposta in tutta velocità a seguito della minaccia di intraprendere azioni legali, la Giunta, che riveste il ruolo esecutivo, non ha il dovere di esercitare il proprio peso politico per far recedere i consiglieri da una posizione insensata? Perché la struttura tecnico amministrativa ha concesso parere favorevole se esistono le condizioni per il ricorso? Perché ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub avrebbero dovuto pagare 23,671 €/mq, mense, birrerie, hamburgherie 12,793 €/mq e bar, caffè, pasticcerie 10,397 €/mq, essendo attività con impatto simile?

Lettori, personalmente sono attonito rispetto alla superficialità con cui Consiglio, Giunta e struttura tecnico amministrativa abbiano potuto far accadere ciò, apparentemente senza rendersene conto, perlomeno così pare da alcuni commenti. Per la sola conoscenza della realtà effettiva vi sprono ad accedere al sito del Comune per leggere gli emendamenti e comprendere chi tra i nostri rappresentanti ha chiesto e approvato questa fesseria. Solo per la cronaca e dalla Delibera riporto che la delibera è stata approvata da Maragno, Di Pasquale, Aliano, Di Battista, Di Blasio, Di Felice, Di Giovanni, Di Stefano, Falcone, Musa, Orsini, Palumbo A., Pompei, Silli con astenuti i seguenti consiglieri Ballarini, Di Carlo, D’Ignazio, Rossi, Ruggero, e Straccini.

Un aumento del 70% solo per una categoria è una oggettiva fesseria!

Davvero una brutta pagina.

Con questo vi saluto e vi auguro una buona estate.