TORNIAMO ALLO STILE DI VITA PALEOLITICO

 

del dr. Paolo Vesi
Abbiamo già accennato al paleolitico, ma vorrei tornare su alcune considerazioni.

1) Premesso che l’autocontrollo, per quanto riguarda il cibo, il più delle volte in noi non esiste; questo per le ragioni sopra esposte, con tutte le conseguenze negative in tema di patologie di cui l’uomo paleolitico non soffriva, come risulta da studi archeologici (gli scheletri parlano chiaro). Questi nostri progenitori essendo dei raccoglitori-cacciatori (non ancora agricoltori) non mangiavano grano (né cereali); in questo cereale, come in altri, è contenuta una proteina, il glutine. Solo ora la Medicina sta scoprendo che può essere pericoloso e nocivo non solo perché causa di una malattia, la celiachia, foriera di tante altre patologie, ma anche perché può essere la causa di situazioni patologiche inquadrate sotto la denominazione “l’altra celiachia”, presente in soggetti che “non sono celiaci” secondo i canoni attuali, ma soffrono a contatto col glutine.

I celiaci inciderebbero nella popolazione italiana con un rapporto di 1 / 100 con i nuovi mezzi diagnostici (anni or sono venivano calcolati 1 / 2500 ?!?!); i “celiaci non celiaci” sarebbero il 6 – 8 %. Chi può dirci se tra alcuni anni con nuovi mezzi diagnostici, ancora più affinati, non si possa ottenere una percentuale ancora più alta?
Certo è che quando si parla di questi argomenti ci si sente rispondere: “queste sono tutte ca**ate!”, “abbiamo sempre mangiato pane, pasta!”, “e poi c’è la dieta mediterranea!”. Certamente! Però abbiamo sempre sofferto inspiegabilmente di meteorismo, colon irritabile, dolore addominale associato a bruciore alla bocca dello stomaco, reflusso gastro-esofageo, sensazione di nausea, stitichezza o diarrea, crampi muscolari, dolori articolari (che possono sfociare in una sintomatologia tipica dell’artrite reumatoide), mal di testa, anemia, etc. cui cerchiamo ripetutamente di porre rimedio con l’uso di farmaci, più o meno “innocui”. Nel frattempo abbiamo sempre un desiderio incontrollabile di pane, pasta, pizza, dolci (che buoni !!!). E poi in televisione si caldeggia l’uso di questi cibi: certo! C’è una politica (sbagliata!) sostenuta dai produttori di pasta, biscotti, dolciumi, etc. e dalle industrie farmaceutiche che hanno tutto l’interesse a che la malattia avvenga ( fanno ricerca, ma sempre alla scoperta di nuove medicine mai in chiave preventiva !!!)

Per quanto riguarda la dieta mediterranea c’è da dire poi che i popoli del mediterraneo sono i più grassi d’Europa e gli italiani i più grassi tra i popoli del mediterraneo !?!?!
Vi invito a leggere i testi sulla dieta-zona, la paleo-dieta, la paleo-zona e dopo, se non siete convinti da me, penso che cambierete idea.
In realtà la Dieta-Zona, la Paleo-Dieta, la Paleo-Zona esprimono gli stessi concetti per quanto riguarda la combinazione dei Macronutrienti (CA-P-G). I sostenitori del “Paleolitico” ammettono solo i cibi che l’uomo aveva a disposizione nell’età della pietra: carne, pesce, uova, come fonti proteiche, vegetali e frutta come carboidrati, frutta secca e semi oleosi come fonti di grassi; puntualizzano, inoltre, l’attenzione su determinati cibi verso i quali noi saremmo “geneticamente” intolleranti, in quanto il nostro DNA (uguale ancora al paleolitico), non è stato creato per accettarli.
Di questo parleremo in seguito quando esporremo la “Dieta dei Gruppi Sanguigni”.

2) L’uomo paleolitico correva, doveva correre per procurarsi il cibo, per sfuggire alle fiere, doveva lavorare per costruirsi un alloggio, etc; faceva quindi una intensa attività fisica, svolgendo attività diverse (il moderno “cross training” per sviluppare bene il nostro livello di fitness, pianificando cambiamenti nel nostro esercizio fisico evitando l’esaurimento e promuovendo i progressi).
3) Questa vita attiva e vigorosa ha forgiato il nostro patrimonio genetico, durante milioni di anni, per portarci a eseguire un livello di attività simile a quello di un atleta. Quando nasciamo, i nostri geni si aspettano questo. Siamo nati per essere in forma, però l’attività fisica che rendeva i nostri progenitori forti e sani è quasi del tutto assente nella nostra vita sedentaria !!!
4) L’uomo paleolitico era costretto a digiunare a volte per mancanza di cibo (“digiuno a intermittenza”).