Olio D’Abruzzo – EXTRAvergine o EXTRAcomunitario?

Da questo numero inauguriamo la rubrica sugli oli, vi presenteremo le eccellenze del nostro territorio nel comparto oleario con la collaborazione di un esperto di Montesilvano che collabora con Il gambero rosso di settore.

di Matteo Savignano

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L’Abruzzo, terra di parchi e monti, di mare e verdeggianti colline, di poeti, pastori e marinai. In questo palcoscenico suggestivo la nostra regione si è sempre distinta, nel panorama nazionale, per l’eccellente produzione di vini e oli. Quest’ultimi differiscono per peculiarità organolettiche a seconda della collocazione geografica. Analizzando nel dettaglio: la zona della d.o.p. Aprutino Pescarese (area vestina in provincia di Pescara), offre oli dotati di forte personalità, in prevalenza da varietà Dritta, con spiccate sensazioni vegetali accompagnate da note di amaro e piccante; il territorio della Valle Peligna invece (altopiano in provincia de L’Aquila), vede protagoniste cultivar come la Gentile de L’Aquila e la Rustica che donano agli oli note di pomodoro, molto ricercate ed eleganti. Senza tralasciare il comprensorio della d.o.p. Colline Teatine (ove la protagonista è la varietà Gentile di Chieti), e il territorio della d.o.p. Pretuziano Colline Teramane (con l’autoctona Tortiglione ma anche Carboncella, Castiglionese, Leccino e Frantoio). Anche in queste zone gli oli rivelano un carattere deciso oltre ad una gradevole fragranza e armonia.

La stagione di raccolta 2014 ha fatto registrare dati decisamente drastici, con un netto calo della produzione un po’ in tutta la penisola. L’Abruzzo nel dettaglio ha subito una perdita del 45%, a causa delle abbondanti precipitazioni primaverili e della presenza della mosca olearia, con immediate ripercussioni sui prezzi finali schizzati alle stelle. Il 2014 è stato l’anno dei record in negativo anche sotto altri aspetti, in Italia abbiamo importato infatti 666 mila tonnellate di olio di oliva e di sansa, sia dalla Spagna che da paesi nord africani; continuiamo imperterriti ad importare e consumare oli di scarsa qualità e ad esportare l’eccellenza nostrana! Ci auguriamo che la crisi della campagna 2014/2015 rivaluti un po’ le sorti del nostro oro verde d’Abruzzo…tanto bistrattato e messo in ombra dalle imponenti industrie che prediligono la commercializzazione di oli extra comunitari. Dal canto suo la raccolta 2015 è alle porte e promette anche bene, della mosca non c’è quasi alcuna traccia e il clima è apparso ideale. Incrociamo le dita…

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