L’interminabile balletto alla ricerca del potere

L’interminabile balletto alla ricerca del potere

di Gennaro Passerini

Cari lettori sono sinceramente addolorato perché sono spettatore di una battaglia assimilabile a quelle tra bande rivali, che non risparmiano colpi bassi, con l’unico obiettivo di gestire il potere senza preoccuparsi del bene collettivo.
Sospetto che leggendomi state realizzando che io sia uscito di senno perché nessuna guerriglia urbana si è di recente appalesata in città con l’armamentario di armi classiche a corredo. Non mi riferisco ad una battaglia in strada con le molotov, ma mi riferisco alla battaglia per guadagnare posizioni in vista della prossima tornata elettorale cittadina, in altri termini la battaglia per il potere.
Come si potrebbe leggere altrimenti il significato della conferenza stampa indetta dal leader cittadino di un partito importante, oggi all’opposizione, che denuncia come illegittime le delibere di giunta sull’urbanistica?
Ma non è lo stesso personaggio protagonista di una stagione, in realtà un decennio circa, che ha permesso il perpetrarsi di sistematiche violenze al territorio cittadino senza pretendere in cambio servizi adeguati in termini di spazi pubblici, marciapiedi, parcheggi, piazze, piste ciclabili a servizio dei quartieri dove si sono autorizzati volumi imponenti di costruzioni?
Forse, lo stesso politico, ha ritenuto servizi adeguati i giardini realizzati su terreni residuali, pubblicizzati “Montesilvano città dei parchi”?
Oppure come si spiega l’improvviso voltafaccia di un consigliere, tra i più pasdaran nella difesa della giunta di maggioranza, per le spese legate al murales realizzato in Via Rimini? Incoerenza per un colpo di calore? Cosa succederà con il caldo torrido “elezioni amministrative del 2019”?
E come ultimo evento a giustificare la mia tesi, vera arma letale, come va letta la rimozione di un assessore prima tanto corteggiato e poi scaricato senza troppi complimenti?
Leggo questi eventi come il solito rimescolarsi delle posizioni e delle ormai note bande che parteciperanno alla prossima tornata elettorale in un nuovo assetto che inevitabilmente vedrà lo spostamento di chi oggi veste la casacca della maggioranza verso le formazioni che vengono ritenute vincenti.
È la storia consueta, teatrino della fiera delle vanità, il balletto tra una formazione e l’altra, tra una consiliatura e l’altra, al fine di agganciare il carro del vincitore e permettere ai soliti noti di continuare a governare il territorio senza una visione complessiva, ma solo con l’obiettivo di massimizzare il beneficio dei soliti noti.
Sono a dir poco esterrefatto, sbalordito per la marcata pochezza dei teatranti, perché continuo ad assistere a questo balletto chiaramente indice della spasmodica ricerca di guadagnare posizioni per le prossime elezioni.
Non si preoccupano minimamente di lavorare per spronare la struttura amministrativa ad operare duramente per intercettare quanti più finanziamenti possibili per migliorare la città, continuano a nascondersi incolpando dell’immobilità amministrativa “la crisi”.
Un esempio di cosa può fare un’amministrazione alla ricerca di finanziamenti per modificare radicalmente le abitudini? A Cesena è stato appena varato un bando per incentivare l’uso delle bici nel percorso casa-lavoro per il periodo giugno-novembre 2018.
Al lavoro in bicicletta prevede un incentivo di 25 centesimi per ogni chilometro del percorso da casa al lavoro, con un tetto massimo di 2,50 euro al giorno e di 50 euro al mese per lavoratore che dimostri di essere passato dall’auto alla bici. Il progetto Mobilità sostenibile 2.0 è finanziato dal Ministero dell’Ambiente con 1 milione di euro nell’ambito del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro ai sensi dell’art. 4 del Decreto Ministeriale n. 208 del 20 luglio 2016. Ecco cosa intendo per cercare finanziamenti per migliorare la qualità della vita cittadina.
Possibile che per gli amministratori ed i funzionari di Cesena ci sia la possibilità di accedere a questi bandi e per i nostri no?
Vero è che il finanziamento, per il quale bisognava presentare progettualità entro gennaio 2017 era riservato a Comuni o associazioni di Comuni sopra a 100.000 abitanti.
Vero è che i politicanti di questa città ritengono impossibile l’aggregazione nella Nuova Pescara adducendo come giustificazione di alta politica la irrinunciabile perdita della identità. Quale difesa gretta e campanilistica, oltretutto opinabile, al solo scopo di difendere la loro eleggibilità che in una kermesse più allargata non avrebbe più alcuna chance elettiva.
Nella mia Montesilvano ideale vorrei vedere meno guerre di posizione, meno transumanze tra un gruppo e l’altro e più sgomitate per proporre azioni che vadano nella direzione del miglioramento della qualità urbana. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
“Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla” Albert Einstein.
Nonostante tutto io lo credo possibile!

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