Leo Castiglione: “Dragaggio porto significa sviluppo per intera comunità abruzzese”

Leo Castiglione: “Dragaggio porto significa sviluppo per intera comunità abruzzese”

“Massima trasparenza della procedura e del controllo degli impatti”

“Ente proponente la Regione Abruzzo”

di Mauro De Flaviis

Abbiamo intervistato il Sindaco di Ortona, Leo Castiglione, sul tema della deposizione delle sabbie emergenti dal progettato dragaggio del porto di Ortona. Emerge con chiarezza la posizione dell’ente comunale che ritiene di aver eseguito scrupolosamente quanto necessario, e anche non dovuto in termini di regolamenti, per svolgere il dragaggio con l’impatto ambientale più basso possibile. Un altro aspetto è che l’ente proponente è la Regione Abruzzo e che il porto di Ortona ha le potenzialità per divenire uno snodo di un corridoio ovest – est in grado di collegare efficacemente la Spagna con la Croazia.

Qual è la motivazione che spinge il Comune di Ortona a procedere al dragaggio del porto e quando si è avviato il processo di progettazione?

Sono passate diverse amministrazioni del Comune di Ortona, da quando si è avviata la progettazione del dragaggio del porto. La scelta di dragare il porto è della Regione, ente proponente, mentre l’ente appaltante è il Comune di Ortona. La Regione Abruzzo, verificato che il porto di Ortona è il porto con finalità commerciali e turistiche più importanti dell’intero Abruzzo, ha deciso di abbassarne i fondali. Oggi i fondali hanno una quota di 6-6,5 metri e con il dragaggio saranno portati a 9,5-10 metri permettendo l’ingresso in porto di navi da crociera più importanti, oltre a migliorare la sicurezza delle attività dell’intero porto

Lei quindi afferma non essere il Comune ad avere interesse a dragare il porto, ma la intera comunità abruzzese?

La Regione ha messo a disposizione nel masterplan risorse pari a 9.350.000 € per dragare il porto di Ortona anche perché, oltre a quanto detto in precedenza, il porto di Ortona è uno dei nodi del nuovo corridoio europeo Barcellona, Civitavecchia, Ortona, Ploce alternativo al corridoio 5 Lisbona Kiev. Le confermo quindi che l’opera non interessa solo Ortona, ma l’intera comunità abruzzese, e addirittura la Comunità Europea per la posizione geografica di Ortona.

Ci può precisare a che punto della procedura amministrativa si trova il progetto di dragaggio?

Evito di ricordare l’iter del bando di gara che è stato vinto dalla società Dragaggi, mentre la seconda in graduatoria è stata la Nuova Co.Ed.Mar. Quest’ultima ha impugnato l’aggiudicazione alla Dragaggi al TAR e il TAR ha dato ragione alla Nuova Co.Ed.Mar, senza concedere la sospensiva. Nel frattempo la Dragaggi ha opposto ricorso al pronunciamento del TAR al Consiglio di Stato, ricorso ancora pendente, dopo varie vicissitudini, con fissazione della prima udienza al 14 aprile 2018.

Ora attendere l’udienza vuol dire perdere i finanziamenti perché abbiamo l’obbligo di rendicontare i lavori entro fine 2018. Per questo motivo nel frattempo ho chiesto alla Regione di chiedere al CIPE la proroga dei termini e ad oggi non abbiamo ricevuta alcuna risposta.

L’iter autorizzativo prevede il passaggio del progetto preventivo dal Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale. Il Comitato ha escluso la assoggettabilità a V.I.A. e V.Inc.A.

In seguito, prima della realizzazione del progetto definitivo, il Comune di Ortona ha richiesto analisi sulle sabbie oggetto di dragaggio dall’ARTA e alla Università di Messina, una delle più referenziate in Italia per il tema in oggetto. Queste analisi hanno classificato le sabbie in tre tipologie, permettendoci di prevedere con esattezza come utilizzarle. Ciò dimostra la trasparenza e la serietà del nostro operato.

A questo punto, il progetto definitivo è stato sottoposto di nuovo al Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione d’Impatto Ambientale che ha escluso di nuovo la assoggettabilità a V.I.A. e V.Inc.A., ma ha emesso delle prescrizioni che dovranno essere rispettate nel corso dei lavori. Il gruppo di lavoro che dovrà verificare il rispetto delle prescrizioni è costituito dall’ARTA, dalla Regione Abruzzo, dal Comune di Ortona e dal Parco Marino del Cerrano. Il Comune di Ortona si è impegnato, in sede di valutazione del progetto definitivo, a pubblicare quotidianamente l’esisto delle analisi condotte durante le operazioni di dragaggio. Di fronte all’impegno messo in campo dall’ente comunale, anche con proprie risorse, è incomprensibile la posizione di chi contrasta questo dragaggio.

Il prossimo passaggio è la conferenza di servizi fissata al 22 dicembre, dopo di che, ricevuto il parere positivo del servizio rifiuti, potremo procedere a firmare il contratto con la Nuova Co.Ed.Mar.

Per tutelare l’ente comunale non posso non stipulare il contratto, perché in caso contrario arrecherei un danno alla comunità.

Si vuol far divenire Ortona porto più importante d’Abruzzo?

Noi e Pescara dipendiamo dall’Autorità di Sistema Portuale di Ancona e non dalle capitanerie locali e siamo scali di rilevanza nazionale. Il porto di Ortona ha sviluppato le vocazioni cantieristiche, turistiche, commerciali e della pesca. A quando detto si intreccia il tema della Zona Economica Speciale e la Regione Abruzzo insieme al Molise potrebbe scegliere il porto di Ortona, ma per ciò dovremo attendere i decreti attuativi del Ministero dello Sviluppo Economicoprevisti essere emanati a dicembre. Oltre a ciò il masterplan promette altre risorse per connettere efficacemente il porto all’autostrada e alla città.

Come mai Ortona ha deciso di utilizzare il sito ABR01D posto nel tratto di costa tra Pescara e Città Sant’Angelo per immergere la metà dei sedimenti emergenti dal dragaggio del porto di Ortona?

Non lo abbiamo scelto noi, lo ha scelto il Ministero dell’Ambiente attraverso l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il Comune non può assolutamente scegliere. Noi possiamo immergere queste sabbie nei siti autorizzati dall’ISPRA. Il sito in questione è a 8 km lineari dalla fascia di rispetto dal Parco Marino del Cerrano. La sabbia che verrà immersa contiene una percentuale di pelite (argilla) maggiore del 30% e non può essere utilizzata come sabbia di ripascimento, perché il suo contenuto pelitico la rende troppo collosa per essere utilizzata sulle spiagge.

Le sabbie restanti verranno utilizzate in parte per il ripascimento nella zona del Lido Riccio e in parte accumulate sulla nostra banchina, per un periodo al massimo di tre anni, per poi essere riutilizzate probabilmente per ampliare altre banchine.

Perché secondo lei esiste solo un sito di immersione autorizzato in Abruzzo?

Non ne ho idea. Quello che le posso dire è che di concerto con Padovano di Pescara abbiamo costituito un tavolo permanente, per individuare ulteriori siti in Abruzzo, dove immergre le sabbie provenienti dai dragaggi dei porti. I porti di Vasto, Giulianova e Pescara avranno bisogno di essere dragati ed è per questo necessario esistano ulteriori aree autorizzate dall’ISPRA a questo fine.

Perché a suo avviso tanto clamore su questo dragaggio?

Ritengo che si è attivato un rigetto basato sul becero campanilismo, che non ha permesso di comprendere nel dettaglio qual è il progetto e la sua qualità. Una domanda mi sorge spontanea: perché le comunità che oggi lamentano impatti non hanno chiesto all’ISPRA di cancellare l’autorizzazione a immergere le sabbie nel sito ABR01D, invece di contestare il progetto del porto di Ortona?

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