Paolo Cilli: “avviare la revisione del PRG”

“Tra corso Umberto e il mare bisogna fare grandi trasformazioni urbane”
di Gennaro Passerini
Abbiamo sentito l’assessore Paolo Cilli, rientrato nel suo ruolo dopo le dimissioni del 24 febbraio e un lungo periodo di purgatorio. Abbiamo cercato di comprendere le motivazioni che l’hanno convinto a tornare sui suoi passi e quali obiettivi ha negoziato prima di fine mandato. Ha perso molte deleghe su sua richiesta e crede fermamente che vada riavviato il processo di revisione del Piano Regolatore Generale per esaltare la funzione turistica della città.
D. Lei è tornato nel suo ruolo di assessore a fine luglio dopo essersi dimesso il 24 febbraio. Cosa è accaduto per farle cambiare idea?
R. A suo tempo mi sono dimesso perché il mio gruppo consiliare, entrato in conflitto con il Sindaco, ha chiesto di dimettermi. Ci sono stati mesi nei quali si è stabilito un programma di fine mandato che hanno determinato, trovato l’accordo, la possibilità di riprendere il percorso interrotto.
D. Quali i punti qualificanti del programma che hanno permesso di trovare l’accordo?
R. In primis affrontare il tema dell’immigrazione e della sicurezza, con il degrado ambientale generato dagli immigrati che, dopo lo sgombero di via Ariosto, hanno bivaccato in pineta e nel PP1.
La riqualificazione energetica da portare a termine.
Il Piano Regolatore Generale del 1999, stravolto in peggio dalle osservazioni, ma che già all’origine identificava Montesilvano come un dormitorio, va modificato per contribuire a esaltare un ruolo differente alla città. Da allora è cambiato il mondo, dobbiamo prenderne atto. Personalmente credo vada rivalutato il PRG in modo da esaltare la funzione turistica e mi concentrerei in particolare sulla frazione di territorio da corso Umberto al mare dove bisogna fare grandi trasformazioni urbane, che prevedono la riqualificazione del tessuto urbano. Non dobbiamo fare come fatto finora, demolire un’abitazione e costruire un palazzo, ma demolire una serie di abitazioni e ricostruire con spazi pubblici adeguati, parcheggi, marciapiedi, piste ciclabili e quanto necessario per valorizzare la funzione turistica. Se nel PP1 i piani terra avessero avuto la destinazione commerciale invece che quella di garage, ora il quartiere sarebbe più vissuto e sicuro. Vogliamo avviare l’iter di revisione del PRG entro fine mandato.
Vogliamo rendere corso Umberto un centro del commercio con un piano traffico e un piano parcheggi che preveda la riqualificazione dei parcheggi della stazione ex-Fea.
D. Le sue deleghe Igiene urbana, Manutenzione e Servizi sono minori rispetto alle deleghe lasciate a febbraio. Ha chiesto Lei la riduzione?
R. Sì. Avevo chiesto io, già molto prima delle mie dimissioni a febbraio, che mi fosse tolta la competenza sul commercio. Ora è stata affidata alla collega Musa.
D. Ha trovato novità nei settori di suo interesse a distanza di cinque mesi? Per esempio, l’ampliamento della zona di raccolta dei rifiuti con il sistema porta a porta?
R. A metà febbraio avevamo appena iniziato la raccolta porta a porta a Montesilvano Colle, mentre a luglio si è partiti con le altre 3.500 famiglie al Colle. Entro i primi di ottobre saranno coinvolti i condomini del PP1 e la zona delle Naiadi in via Basento. Tuttavia per il miglioramento del servizio e la riduzione del tempo di percorrenza di raccolta stiamo valutando se evitare via Basento e allargare ulteriormente la zona del PP1.
D. Conferma l’obiettivo di estendere il sistema di raccolta porta a porta a tutta le città? Quando prevede si possa concretizzare? Quali gli enti coinvolti?
R. Il passo successivo è fare il bando che deve essere realizzato dalla Provincia di Pescara, in quanto centrale di committenza per il nostro territorio per appalti superiori a 100.000 €. Peccato però che recentemente la Provincia abbia scritto a tutti i Comuni comunicando che non può svolgere il ruolo perché non ha risorse sufficienti. Consideri che la Provincia ha, per la prima volta nella storia, chiuso per ferie per tre settimane in estate. Il Comune di Montesilvano sta di conseguenza costruendo una centrale di committenza insieme ad altri Comuni della zona e dobbiamo attendere il termine di questo processo.
D. Quante compostiere e quanti compostatori sono iscritti all’albo? Ritiene possibile aumentarne il numero? Quali i progetti attivi per aumentare la differenziata oltre all’estensione della raccolta porta a porta?
R. Nel passato è stato emesso un bando per la distribuzione di 400 compostiere e mi risulta che non siano state distribuite tutte. Chiunque voglia iscriversi all’albo dei compostatori può farne richiesta e Formula Ambiente distribuirà gratuitamente, come fatto nel passato, le compostiere. Purtroppo non esiste in città la cultura del compostaggio mentre sarebbe molto utile un diffuso numero di compostatori, possibile in quanto presenti molte case singole, perché il compost è la frazione più pesante e costosa da smaltire. Proporremo nelle scuole una campagna di sensibilizzazione dell’Ancitel alla corretta gestione dei rifiuti.
D. Ad agosto 2015 in una intervista rilasciata a noi aveva dichiarato che andava scelto come ampliare il cimitero, se nell’area attuale o in altra: cosa si è scelto? Lei immaginava che a giugno 2016 sarebbe stato possibile sostituire le lampade della pubblica illuminazione e creare una rete dati sfruttando i punti di illuminazione pubblica: è accaduto?
R. Non ho più la delega sul cimitero; quello che so è che avevamo individuato un’area per una nuova localizzazione, ma la verifica dell’altezza dell’acqua di falda, realizzata proprio il giorno delle mie dimissioni, ha escluso la possibilità di realizzare il campo di inumazione in quel sito per falda a 1,5 mt di profondità. Da verificare con Valter Cozzi a che punto siamo oggi.
Da quando è entrato Ernesto De Vincentis in Giunta, nel novembre 2015, a lui è andata la delega dell’illuminazione. So che l’anno scorso sono arrivate diverse offerte: pertanto è a lui che dovete chiedere, ma sono certo che l’Amministrazione chiuderà il mandato avendo realizzato il progetto.
D. Quali progetti per i lavori pubblici in fieri?
R. Sono davvero triste nell’affermare che stiamo faticosamente cercando di portare a compimento i progetti di 10 anni fa. Faccio qualche esempio: l’antistadio del campo sportivo di Villa Carmine, i dodici alloggi di via Tamigi, via Saragat, il bocciodromo e non ultimo come importanza il distretto sanitario.
D. Di chi la responsabilità di tanta lentezza?
R. Sarò sincero, la responsabilità è da suddividere in parti uguali tra gli amministratori, la struttura tecnica guidata dai dirigenti e lo Stato che dal 2006 in poi ha messo lacci e lacciuoli che hanno ridotto la capacità di spesa dei Comuni, prima con il Patto di Stabilità per finire col Bilancio Modificato. Nel 2008 mettemmo a bilancio 200.000 € per la riqualificazione di via Maresca, nel 2012 altri 200.000 € e i lavori non sono partiti, ma finalmente partiranno a breve. È improponibile realizzare i progetti dopo 10 anni!
D. Di recente si è sentito affermare più volte “Montesilvano ai montesilvanesi”. Pensa che i politici montesilvanesi siano in grado di affrancarsi dal controllo esterno?
R. A me pare che di recente si stia ricostruendo una classe politica che inizia ad essere cosciente del proprio ruolo. Il fatto di aver eletto tre consiglieri provinciali, mentre in precedenza non ne avevamo nessuno, è un buon viatico. Spero che saremo in grado alle prossime regionali di esprimere un candidato montesilvanese sul quale far convergere tutti i consensi.