Memena Delli Castelli

Memena Delli Castelli

di Pasquale Criniti

 

Filomena Delli Castelli, meglio conosciuta dagli abruzzesi come Memena, nacque il 28 settembre 1916 a Città Sant’Angelo (PE) da una famiglia di umili origini formata dal papà Giovanni, costretto a emigrare in cerca di fortuna in America, e da Pasqualina Di Stefano.

Si diplomò nel 1933 presso l’Istituto Magistrale del paese d’origine per poi continuare gli studi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Qui per mantenersi agli studi esercitò la professione di maestra nelle scuole elementari.

Già da ragazza durante gli studi magistrali si era impegnata all’interno del Movimento Giovanile dell’Azione Cattolica, di cui era diventata presidente, e durante gli anni dell’Università si era iscritta alla Federazione italiana Cattolica Universitaria.

Conseguita la laurea in lettere e filosofia, tornò nel suo paese d’origine dove incominciò a insegnare presso l’Istituto magistrale nel quale aveva conseguito il diploma.

Dopo lo scoppio della guerra si spostò con la madre a Roma, da dove a causa dei bombardamenti dovette andar via trasferendosi a Montesilvano.

Durante l’occupazione tedesca prese parte alla Resistenza sia come crocerossina che con un’intensa attività clandestina.

Durante quei difficili mesi si occupò dei profughi giunti in massa nella provincia di Pescara, mettendo in evidenza le sue ottime capacità organizzative.

Finita la seconda guerra mondiale, a Città S. Angelo, spinta da don Nicola De Luca parroco del paese e dal professor Giovanni Jannucci preside dell’Istituto Magistrale dove insegnava e rispondendo all’appello di De Gasperi e dell’abruzzese Giuseppe Spataro, fondò una sezione locale del partito della Democrazia Cristiana.

Molto attiva all’interno delle iniziative della sezione, organizzò una manifestazione alla quale intervennero due importanti dirigenti nazionali della DC, Giuseppe Spataro e Mario Cingolani.

Grazie al suo brillante impegno fu nominata segretaria provinciale del Movimento femminile del partito e alla fine del 1945 prese parte al congresso provinciale della Dc di Pescara, all’interno del quale il suo intervento fu molto apprezzato da Cingolani, che la sollecitò a trasferirsi a Roma per seguire il Movimento femminile nazionale.

Trasferitasi a Roma, si affermò sempre di più come una delle prime donne di spicco della politica nazionale e lavorò nell’ufficio stampa del Presidente del Consiglio, collocato presso il ministero dell’Interno, proseguendo comunque l’attività politica nella propria regione.

Angela Maria Guidi Cingolani, delegata nazionale del Movimento femminile della DC, la invitò a candidarsi all’Assemblea Costituente in rappresentanza dell’Abruzzo; svolse quindi la campagna elettorale nella propria regione, tenendo testa con coraggio, vista l’arretratezza della condizione femminile in quel periodo in Italia e in modo particolare in Abruzzo, alle contestazioni dei militanti degli altri partiti, che non le risparmiarono il fatto di essere una delle poche donne presenti nelle liste dei candidati alla Costituente.

Fu eletta, insieme a sole 21 donne, tra cui la partigiana abruzzese Maria Federici Agamben, la comunista Nilde Iotti e la socialista Lina Merlin, all’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946.

Nel 1948 fu eletta e poi nel 1953 rieletta alla Camera dei deputati per la Democrazia Cristiana nel collegio dell’Aquila.

Dal 1951 al 1955 è stata, prima donna sindaco in Abruzzo, anche sindaco di Montesilvano, che a quel tempo era un piccolo paese con 7.400 abitanti.

Si impegnò durante il suo mandato per sistemare la periferia, la rete idrica, le strade e l’illuminazione pubblica.

Fece ricostruire il mattatoio comunale, migliorò la riscossione delle tasse comunali e aumentò lo stipendio dei dipendenti del Comune.

Uno dei suoi obiettivi era stimolare lo sviluppo della vocazione turistica del paese valorizzando il lungomare con un fantastico viale costeggiato da olmi secolari, favorendo la costruzione di nuove case verso la collina e collegando al lungomare le nuove abitazioni attraverso grandi viali alberati sul modello dei boulevard francesi.

Nel 1958 alla scadenza del mandato parlamentare lasciò la politica attiva e si dedicò alla TV dei ragazzi della RAI dove venne assunta dal 1961 al 1975.

In seguito concluso il lavoro alla RAI si è dedicata alla promozione e all’organizzazione di attività culturali e di volontariato.

Ha fatto parte del Comitato d’Onore per le celebrazioni del 60º anniversario dell’Assemblea Costituente istituito nella XIV Legislatura (2001-2006).

E‘ morta a 94 anni a Pescara, il 22 dicembre 2010.

La Regione Abruzzo la annovera tra i suoi personaggi illustri.

Nel 2015 presso il teatro comunale di Città S. Angelo è stato presentato il suo memoriale “Sulla strada del mio tempo “da lei stessa dettato alla sua sorella spirituale Bruna Romano.

Il memoriale, curato da Ezio Sciarra, rappresenta uno spaccato illuminante su una protagonista della rinascita dell’Abruzzo dopo la seconda guerra mondiale