EMIGRANTE (Montesilvano 2013)


via mail da Carmen Passariello

Tra pochi giorni saranno 10 anni che vivo in Italia….

Il 4 aprile del 2003 ricevo l’avviso che devo scappare dal Paese, dovuto alla pericolosa situazione politica che attraversava il Venezuela……

Tutto ad un tratto cambia… Si ridimensiona…. Senza battere ciglio ho messo la mia vita in una valigia e mi sono ritrovata per dieci lunghissime ore di volo a chiedermi: perché?.. All’improvviso e senza programma sono stata catapultata in un altro mondo che in fondo mi appartiene…. Sono le mie radici…. Per fortuna sono arrivata a Napoli… Dove tutto è possibile…. Anche le cose più assurde…. Una città surreale in cui tutto può accadere ambientato in un copione tragicomico… Molto catartico, viste le circostanze…. Essere emigrante rappresenta una potente cassa di risonanza nella quale ogni evento ed ogni emozione vengono amplificati alla ennesima potenza…. La gioia è più felice e la tristezza è più triste…. In ogni modo, sapevo che dovevo iniziare tutto da capo… Senza un passato… Senza una storia personale…. Ogni mattina uscivo da casa con un sorriso stampato sulle labbra per affrontare qualunque sfida e la sera le lacrime a fiume bagnavano il mio cuscino…

Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno teso una mano…. Quelli chi mi hanno dato lavoro…. Quelli che mi hanno chiamata al telefono per sapere come stavo… Quelli che mi hanno ospitata… Quelli che mi hanno portata in giro con la macchina… E voglio chiedere perdono a tutte quelle persone che non ho salutato prima di partire…. Non potevo… Non dipendeva da me….

“Non fatevi rubare la speranza!”. Papa Francesco

Risposta del direttore. Gent.ma Carmen, è con estremo piacere che pubblichiamo questo suo scritto dove ha espresso in maniera eccellente lo struggimento susseguente all’aver assunto suo malgrado lo status di emigrante. Le sono grato per aver condiviso con noi il suo personalissimo stato d’animo. Sono felice Lei abbia trovato la sua seconda patria qui a Montesilvano e altrettanto perché ha trovato che l’ha ospitata e mani che l’hanno aiutata. Ecco, credo che la maggioranza dei montesilvanesi abbia questo approccio positivo. Purtroppo eventi di cronaca spiacevoli fomentano atteggiamenti di rigetto dell’emigrante e purtroppo alcuni rappresentanti della comunità soffiano sul fuoco della intolleranza, allo scopo di guadagnare consenso, senza tentare di discriminare la situazione di chi viene, come lei, alla ricerca di ricostruire “una seconda vita” e di chi invece viene per delinquere. GRAZIE!!