Nuovo Piano Spiaggia Maragno: “strumento per favorire crescita comparto turistico”

 

di Domenico Forcella

D. Il giorno 4 aprile 2017 la Giunta ha deliberato il Piano demaniale marittimo comunale in recepimento del Piano marittimo regionale del 24.02.15. Ci illustri, a suo parere, i miglioramenti significativi rispetto al piano vigente.

R. Con l’approvazione del nuovo Piano demaniale marittimo, abbiamo recepito le disposizioni normative regionali, calandole sulla conformazione territoriale e sulle esigenze degli operatori turistici. Tale documento, innanzitutto, restituisce chiarezza e trasparenza e rappresenta uno strumento concreto per favorire lo sviluppo e la crescita di questo comparto trainante per il tessuto economico della città. Sono numerosi i miglioramenti, a cominciare da una maggiore semplificazione che snellisce tempi e modalità burocratiche. A ciò si aggiungono le novità che consentono di migliorare significativamente i servizi a disposizione degli utenti finali.

D. Ritiene che il presente Piano possa incidere positivamente nell’offerta turistica della nostra città e come?

R. Certamente. Penso, ad esempio, alla possibilità di realizzazione di pontili e trabocchi che rappresenteranno attrattori turistici incardinati nella storia e nella tradizione regionale, che possono divenire caratterizzanti per il territorio, nonché ai chiarimenti introdotti relativi alle spiagge per animali di affezione o ancora alle opportunità di realizzare un circolo nautico e piscine negli stabilimenti balneari. Tutte queste novità, come anche quelle inerenti gli spazi di accesso a mare, le tipologie di ombreggio o le cabine, consentono di ampliare l’offerta in favore di una variegata fascia di villeggianti, confermando quella vocazione della città ad ospitare intere famiglie.

D. Come mai, nonostante il recepimento del Piano regionale fosse da realizzarsi entro un anno, l’Ente comunale ha avuto necessità di due anni?

R. Un buon tiro al canestro non è quello fatto nel minor tempo possibile, ma quello che mette la palla nel cesto. Allo stesso modo, il percorso per l’adeguamento del Piano comunale alle disposizioni regionali non è stata per noi una corsa contro il tempo, ma un cammino percorso con attenzione e cura di ogni dettaglio, in condivisione e concertazione con tutti i soggetti portatori di interesse. Il Comune di Montesilvano è comunque uno tra i primi in tutto l’Abruzzo, l’unico tra i più grandi, ad aver adeguato il piano comunale alle disposizioni regionali. E’ evidente che recepire tale documento non è stato un puro atto burocratico, ma un progetto approfondito e partecipato al fine di valorizzare le bellezze della spiaggia, ma anche l’impegno e il lavoro svolto ad oggi da parte degli operatori turistici. Crediamo che il tempo impiegato non sia stato affatto perso, bensì ben speso con l’unico obiettivo di rendere Montesilvano sempre più attraente e competitiva nell’offerta turistica.

D. A suo parere, per quale motivo il Consiglio Comunale non è riuscito a deliberare il Piano demaniale marittimo nonostante le commissioni abbiano lavorato incessantemente per oltre un anno, riportando l’onere della dovuta approvazione in capo alla Giunta, riducendo i gradi di libertà che altrimenti il Consiglio Comunale avrebbe potuto sfruttare?

R. La normativa prevedeva che la competenza fosse della Giunta. Per una maggiore concertazione e partecipazione abbiamo deciso di condividere il documento con il Consiglio Comunale. Tuttavia quando abbiamo constatato che poteva diventare oggetto di scontro, onde evitare conseguenze dannose per gli operatori di settore e per non sottrarre ai balneatori possibilità di sviluppo e potenziamento della loro offerta, abbiamo proceduto a licenziare il documento con delibera giuntale.

D. A che punto di sviluppo è il Contratto di Fiume Saline avviato da oltre un anno e quali risultati di miglioramento delle caratteristiche ambientali possono essere ad oggi ascritte a questo strumento?

R. Il Contratto di Fiume è per sua definizione uno strumento volto alla valorizzazione, la riqualificazione ambientale e la rinaturalizzazione del fiume. Fondato sulla programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, il Contratto di Fiume concorre all’individuazione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree. Insieme ai Comuni di Collecorvino, Cappelle Sul Tavo, Città Sant’Angelo e Moscufo, abbiamo concluso la fase di caratterizzazione del bacino fluviale, organizzando una serie di incontri in cui abbiamo coinvolto anche tutti gli Enti sovraordinati, il cui apporto è necessario per lo studio del progetto di riqualificazione di tale area strategica. Tali attività proseguiranno così da condividere con tutti gli Enti, secondo un percorso partecipativo previsto proprio dal Contratto di Fiume, gli obiettivi e le azioni di breve e di medio-lungo termine da mettere in campo per far sì che quello che è stato sempre vissuto come un problema possa diventare una grande risorsa sia per i cittadini che per i turisti.

D. Vista la sua ordinanza n° 32/2017 del 30.03.2017, prot. 17503, di classificazione temporanea in zona B per i molluschi bivalvi vivi – vongola (venus gallina) provenienti dalle aree antistanti la costa del Comune di Montesilvano denominate “Saline Zona I” e “Saline zona II”, non presentando i requisiti per il consumo diretto, non ritiene contraddittoria la proposta di installare sulla foce del Fiume Saline due trabocchi, essendo questi delle macchine da pesca o ritiene che quanto accaduto sia un evento eccezionale?

R. Diverse testimonianze storico – iconografiche raccontano dei trabocchi alla foce del fiume Saline. Abbiamo ritenuto un valore aggiunto introdurre la possibilità di realizzare questo simbolo dell’identità abruzzese proprio lì dove sorgevano un tempo. Oggi i trabocchi da antichi e tradizionali strumenti di pesca, sono diventati accattivanti ristoranti che qualificano positivamente l’offerta turistica. L’ordinanza dello scorso marzo è un provvedimento temporaneo, che quindi può essere revocato, qualora le condizioni lo consentiranno. La realizzazione e la destinazione del trabocco, inoltre, secondo quanto disposto nel regolamento stesso è comunque subordinata ai pareri dei vari Enti interessati e alle prescritte autorizzazioni igieniche e sanitarie. In ogni caso, riteniamo che le nostre iniziative e progettualità per il recupero del Saline potranno eliminare le problematiche di inquinamento e restituire la piena godibilità del fiume in ogni suo aspetto.

D. Noi riteniamo il processo pubblico di costruzione dei Piani un valore aggiunto per il territorio, mettendo in condizione i cittadini e gli operatori di contribuire a migliorare i piani stessi. Lei ritiene che il Piano come da voi proposto sarà oggetto di poche o molte osservazioni?

R. Crediamo profondamente nell’apporto che cittadini e operatori economici possono fornire alla gestione della cosa pubblica. Non a caso siamo stati promotori di tavoli e forum di cittadinanza attiva fondati proprio sulla partecipazione collettiva. Anche in questo caso abbiamo aperto la concertazione e la condivisione del Piano con tutti i soggetti portatori di interesse, accogliendo e recependo le proposte pervenute, soprattutto quelle degli operatori di settore. Riteniamo pertanto che questo Piano sia già frutto di un processo pubblico, ma qualora ulteriori osservazioni dovessero essere presentate le vaglieremo attentamente, avendo come unico interesse quello del rilancio del territorio.